I SALOTTI DI FAMILY BIZ

Governance & Famiglia 

Bologna, 28 marzo 2025 – Baglioni Hotel 

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Il mantenimento della Famiglia imprenditoriale per l’aggregazione e la crescita aziendale

Il caso della famiglia Chiorino

di Giulia Ravaglia

L’azienda Chiorino è guidata dalla stessa famiglia da ben 116 anni. Nasce a Biella nel 1906, come conceria al servizio dell’industria tessile, producendo cinghie in cuoio e tacchetti per i telai. Negli anni ’60 l’azienda ha dovuto necessariamente trasformarsi, anche a causa della crisi del settore conciario, cominciando a produrre plastica, resine e gomma, richieste sempre più dal mercato e dall’evoluzione tecnologica, servendo l’industria alimentare, il packaging, l’interlogistica e la cartotecnica. Oggi, Chiorino è protagonista nella produzione di nastri di trasporto e di processo; cinghie piane di trasmissione e manicotti in gomma. L’azienda è guidata da Matteo Chiorino, appartenente alla quarta generazione.

L’azienda, come racconta Matteo Chiorino ad un intervista de Corriere della Sera” di C.Cinelli e D. Polizzi,  ha  in progetto un percorso di quotazioni entro primavera del 2022; rilanciando con una quotazione a Piazza Affari, sostenuto da Equita e Goldman Sachs. L’obiettivo è di partecipare al consolidamento di un mercato sempre più frammentato e di crescere sia per le linee interne, sia con operazioni di M&A (Margers and Acquisitions) in particolare nel continente americano. L’azienda punta però, anche ad un rafforzamento dell’hub produttivo di Biella, in cui si concentra l’attività di ricerca e sviluppo, che si pone come buona prospettiva per velocizzare la crescita in Asia ed essere maggiormente visibili sui mercati.

“Non vogliamo essere prede, ma aggregatori di altre realtà”

L’importanza della famiglia imprenditoriale

L’impresa è guidata da più di 100 anni dalla famiglia Chiorino, ed è fortemente determinata a dare una continuità a lungo termine della visione del presidente Gregorio Chiorino. Visione che ha permesso di essere “una famiglia di imprenditori abituati a vedere la finanza al servizio dell’industria” intraprendendo un percorso strategico e sfidante per l’azienda.  Come Guido Corbetta esordisce nel volume “La Chiorino di Biella tra continuità ed innovazione” pubblicato nel 2006 in occasione del centenario

“la famiglia Chiorino ha interpretato la proprietà non come un diritto ereditario, ma come un dovere di trasmissione (…) si è impegnata soprattutto a far fruttare il patrimonio finanziario e non finanziario accumulato, usandolo con coraggio per vincere nuove sfide”

Uno degli obiettivi primari e fondamentali della famiglia Chiorino è quindi, quello di dare un futuro all’aziendache vada al di là delle trasformazioni tecnologiche, dei mercati e dei clienti, cioè continuare la storia della famiglia imprenditoriale Chiorino.

La crescita imminente

Chiorino ad oggi possiede 21 acquisizioni controllate sui mercati esteri, che “non sono solo semplici rappresentanze commerciali, ma determinano un secondo livello di produzione” con un totale di 950 dipendenti di cui 650 sono all’estero. L’obiettivo dell’azienda è quindi, una possibile crescita imminente, come ad esempio, nel settore dei sistemi di trasporto su nastro e cinghia.  La chiave è l’innovazione avvenuta in diversi settori, dalla robotica all’ automazione industriale, spinta anche da un maggiore utilizzo dell’e-commerce, che ha determinato una maggiore pressione nel settore della logistica e del packaging per Chiorino.  Tale crescita è dovuta anche ad un cambiamento delle abitudini dei consumatori, che richiedono sempre più prodotti confezionati e di conseguenza è aumentata la necessità della produzione automatizzata, in moltissime aziende clienti come Bonduelle e McCain oppure Raspini, Beretta e Rovagnati.

Qualità dei prodotti per continuare la storia italiana 

È il momento quindi di puntare sulle quotazioni, concentrandosi in particolare su Piazza Affari, che ha permesso di “entrare nel radar di gruppi finanziari ed industriali sia in Europa, che negli Usa”. La famiglia Chiorino mira alla qualità dei propri prodotti, che lavorano anche 24 ore al giorno, per “continuare a costruire una bella storia italiana

 

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