giovedì, Dicembre 12, 2024

I SALOTTI DI FAMILY BIZ

La Governance proprietaria, aziendale e familiare nei family business   

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Management e acquisizioni per l’azienda di famiglia

Il caso Technesy Holding Spa

di Sofia Tarana

Technesy Spa è la Holding fondata nel 1998 dalla famiglia Durante e composta da due società specializzate in soluzioni personalizzate e tecnologie avanzate per la Customer Experience: INGO Srl e XCALLY Srl. Il Gruppo, con head quarter a Paderno Dugnano, è molto managerializzato con la presenza di dirigenti esterni per: «acquisire competenze- sono loro nel nostro settore che portano innovazione» come spiega il Founder e CEO, Marco Durante, che nell’intervista insieme alla figlia e Marketing Manager, Serena Durante, anticipa gli obiettivi di medio-lungo termine per il suo family business: «crescere per acquisizioni- abbiamo in target alcune realtà per portare questo Gruppo almeno a raddoppiare il fatturato, da 30 a 60/80 Mln/€».

Ripercorriamo in breve un po’ di storia dell’azienda di famiglia… 

M. Il background familiare ha alle spalle una precedente attività di famiglia, una piccola impresa artigianale fondata da mio padre, che operava nel settore delle telecomunicazioni a Milano e nella quale ho lavorato insieme ai miei fratelli. Oggi siamo comunque un’azienda costituita da una Holding, fondata nel 1998, che controlla altre due aziende: una operante nel settore tecnologico, XCALLY, una operante nel settore dei servizi con outsourcing, INGO.

In quale stadio si trova oggi l’azienda di famiglia? 

S. Siamo in continua evoluzione e in continuo sviluppo, perché è proprio nel nostro spirito quello di porci nuove sfide per rimanere sempre competitivi sul mercato. Siamo strutturati come Gruppo, quindi c’è una Holding, Technesy, che ha la funzione di guidare le nostre aziende e offrire produzioni, risorse e competenze per gestire le sfide nella customer experience. INGO è un outsourcer di servizi dedicati alla customer care/experience, che opera principalmente in Italia, e che si sta dedicando all’integrazione di AI. XCALLY ha l’80% del suo business all’estero ed è un vendor con una rete di partner che rivendono il suo software– un contact center software che permette alle aziende di gestire il servizio clienti. Come Gruppo abbiamo oltre 900 risorse con un fatturato di 30 Mln/euro e 3 sedi in Italia (Paderno Dugnano, Torino, Forlì e anche una Academy a Reggio Emilia per XCALLY). 

Nel percorso del vostro family business avete intrapreso delle rigenerazioni per mantenere competitività? 

M. È sempre il mio cruccio quello di non far invecchiare l’azienda. Abbiamo spesso cambiato assetto: XCALLY e´
un´acquisizione del 2019– si è fusa con una società tecnologica che avevamo già nel Gruppo. Ci sono altre operazioni straordinarie che stiamo facendo, sempre acquisizioni in Italia nell’ambito software ma anche all’estero.
Serena Durante

Quali membri della famiglia sono attivi oggi in azienda e con quali posizioni? 

S. Marco è mio padre, CEO della Holding e fondatore. Beppe Durante, fratello di Marco Durante, è socio, membro del CDA e non ha un ruolo operativo. Poi ci sono io come Marketing Manager e membro del CDA. Mia sorella, Martina Durante, che è all’interno dell’Uff. HR e si occupa di comunicazione interna e people development. La moglie di Marco è Sales Manager in INGO.

Siete alla seconda generazione, che connotazione ha la vostra leadership in questa fase? 

M. La sfida ora che non ho più un ruolo così centrale (le ultime decisioni passano da me, ma piano piano sto cercando di delegare) è quella di trovare una mia collocazione post-lavorativa per non essere invasivo. Nello stesso tempo, cerco di trasferire quella che è la mia esperienza ai managergli stessi membri della famiglia attivi in azienda hanno dirigenti sopra di loro. Le aziende che nel corso della mia carriera ho visto appassire addosso all’imprenditore, mi hanno insegnato molto e sto cercando di evitare questo errore.  L’azienda è molto managerializzata, con figure esterne dai 30 ai 50. In questo settore sono loro che portano innovazione.

Come è organizzato il vostro CDA?

M. Abbiamo un CDA con due consiglieri indipendenti e di rilievo con posizioni molto importanti a livello Italiano, poi c’è mio fratello, c’è Serena ed io. Adesso inseriremo un altro manager di alto livello, proprio perché vogliamo che ci sia un punto di vista diverso per acquisire competenze che non abbiamo e che non sono state maturate, con lo scopo di migliorare la nostra capacità di crescita. Abbiamo un collegio sindacale dove ci sono tre sindaci che tra loro non si conoscono, che non conoscono il commercialista- proprio perché avevo bisogno di pareri e competenze diversi per prendere decisioni, anche se c’è qualcuno che si oppone per me è un valore.

Tra membri della famiglia, avete degli accordi sottoscritti? 

M. Sì, li abbiamo già da sei/sette anni- abbiamo un patto di famiglia fatto con mio fratello che disciplina il percorso di un familiare che entra in azienda. Nel budget c’è una formazione specifica per loro. Anche dal punto di vista del passaggio generazionale abbiamo già costituito un atto cinque anni fa.

L’aggregazione con altre imprese potrebbe fare al caso vostro?  

M. L’unica cosa sulla quale resto intransigente è la non-volontà di cedere le attività. Vorrei trovarmi nella condizione di vendere solo quando sono troppo vecchio e se non ci fosse un percorso di successione. Oggi sono molto più confidente anche sul discorso delle aggregazioni, l’unica cosa che non vorrei fare è la cessione, appunto. L’idea è quella, però, di crescere per acquisizioni- abbiamo in target alcune realtà con l’obiettivo di portare questo Gruppo almeno a raddoppiare il fatturato, da 30 a 60/80 milioni di euro. Questo è quello che vedo nel medio-lungo termine.

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