Processi decisionali rapidi e un modello di governance informale- queste le caratteristiche dell’organizzazione e della leadership di PPinox Srl. Il family Business, fondato nel 1979 da Claudio Cormanni (con il supporto della madre Angela), realizza piattine e profili in acciaio inox a Cerro Maggiore, nel milanese. Negli anni l’azienda è cresciuta, diversificando le proprie produzioni e aprendosi ai mercati internazionali. Oggi conta 48 dipendenti e ha toccato un fatturato di 39 milioni, mentre la controllata al 51% ITC Srl conta 25 lavoratori per un fatturato di 35 milioni.
«Lavoro nell’azienda di famiglia dal 2015 e mi occupo di commerciale, estero, risorse umane e sicurezza – racconta Chiara Cormanni, New business e HR Director dell’azienda – . Amo molto il mio lavoro e sin da ragazzina desideravo lavorare nell’azienda di famiglia. E in futuro mi piacerebbe poterla guidare con gli altri membri della mia famiglia». Chiara si è laureata in Economia aziendale all’Università Bocconi di Milano, dove ha poi conseguito un master in Marketing e Comunicazione.
All’interno di PPInox lavorano diversi componenti della famiglia Cormanni. Claudio è l’amministratore unico e leader dell’azienda ed è affiancato nella leadership dal fratello minore Massimo e dalla figlia Chiara. «Le decisioni più importanti sostanzialmente le prendiamo mio padre, mio zio ed io. Non abbiamo formalizzato però organi di alcun tipo o procedure particolari, ci muoviamo in modo molto snello e, per così dire, “smart”. Quando dobbiamo decidere qualcosa troviamo un momento per parlare, discutere e confrontarci e decidiamo insieme. Cerchiamo di muoverci in modo abbastanza rapido» spiega Chiara.
Chiara, qual è il suo ruolo in azienda? Quali altri componenti della sua famiglia vi lavorano?
Sono entrata in azienda nel 2015. Una volta terminati gli studi universitari, ho lavorato in altre aziende e ho vissuto anche una bellissima esperienza di tre anni nei Paesi Bassi. Era un ufficio con persone di tante nazionalità diverse: è stata un’esperienza davvero molto formativa. Terminati quei tre anni, avrei dovuto trasferirmi in Cina: in quel momento mio padre decise che era arrivata l’ora di farmi entrare nell’azienda di famiglia prima che la mia carriera mi portasse definitivamente altrove. All’interno di PPInox, mi occupo di commerciale, estero, risorse umane e sicurezza. Però, come a volte capita nelle aziende di famiglia, il mio ufficio ogni tanto diventa quello delle “varie ed eventuali”, nel senso quando non è chiaro chi deve occuparsi di una questione, finisce da me.
Oltre a me in azienda lavorano mio padre Claudio che segue tutta la produzione insieme ad un ingegnere (esterno alla famiglia, ndr) con noi da oltre 20 anni, mio zio Massimo che si occupa di commerciale e mia madre Donatella, presente da tanti anni, che si occupa degli aspetti organizzativi dell’azienda e dei fornitori. Infine, da 4 anni è entrata in PPInox anche mia sorella Irene che segue la logistica.
C’è un leader nella vostra azienda? Come è organizzata la governance e come vengono prese le decisioni?
Il leader dell’azienda è mio padre, che traina tutto con entusiasmo, competenza e passione. C’è poi mio zio che lo affianca da tanti anni, con il quale ha sempre avuto un bellissimo rapporto, sia personale, sia professionale. Infine, da qualche anno, sono arrivata anche io. Le decisioni più importanti sostanzialmente le prendiamo noi tre. Non abbiamo formalizzato però organi di alcun tipo o procedure particolari, ci muoviamo in modo molto snello e, per così dire, “smart”. Quando dobbiamo decidere qualcosa troviamo un momento per parlare, discutere e confrontarci e decidiamo insieme. Cerchiamo di muoverci in modo abbastanza rapido.
C’è un segreto per far convivere al lavoro più generazioni di una famiglia?
Come vede Ppinox tra 10 anni? Qualcuno in azienda sta studiando per diventare il leader del futuro?