giovedì, Dicembre 12, 2024

I SALOTTI DI FAMILY BIZ

La Governance proprietaria, aziendale e familiare nei family business   

2025 - Milano - Bologna 

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Massimiliano Guzzini e Adolfo Guzzini

Sviluppare aggregazioni come obiettivo per il family business

Il caso F.lli Guzzini Spa- Fimag

di Sofia Tarana

F.lli Guzzini Spa è un family business italiano, fondato a Recanati nel 1912 da Enrico Guzzini, produttore di articoli di design per la tavola e la cucina in materiale plastico pregiato. L’azienda storica, oggi, è controllata dalla Holding di Famiglia, la Fimag, che detiene anche una partecipazione in Fagerhult, il colosso svedese quotato in borsa che nel 2018 ha rilevato la IGuzzini, primaria impresa fondata negli anni ‘60 dagli stessi Guzzini e famosa per aver portato in Italia l’illuminotecnica. I prossimi obiettivi per la Spa al 100% di famiglia, la F.lli Guzzini, parlano di crescita inorganica per creare un polo aggregatore con altre eccellenze del Made in Italy. Parliamo di operazioni straordinarie con il suo Presidente, Massimiliano Guzzini.

Massimiliano Guzzini - Presidente F.lli Guzzini Spa

Brevi cenni storici e tappe che segnano il trascorso del Vs. family business

La F.lli Guzzini nacque nel 1912 a Recanati da Enrico Guzzini. Nel 1934 l’attività viene lasciata ai tre figli: Mariano, Silvio, Pierino– il mediano, Mariano Guzzini, era mia nonno e padre a sua volta di sette figli, di cui sei hanno sviluppato la linea imprenditoriale. La F.lli Guzzini, all’inizio, è stata un incubatore dove, le tre famiglie dei tre capostipiti (di cui parlavo prima), avevano delle partecipazioni e hanno avviato inizialmente l’attività artigianale con la prima produzione di oggetti in corno per la casa. Negli anni successivi questi prodotti sono stati realizzati con materiali innovativi (plexiglass) per leggerezza e capacità di adattarsi alle forme e portando per primi il colore nella casa degli italiani. Questa è stata l’azienda che dagli anni ‘50, attraverso una serie di innovazioni, ha introdotto il design democratico nelle occasioni di uso, accostando bellezza e funzionalità per gli oggetti della cucina e della tavola. Inoltre negli anni ‘60, dalla precedente Harvey Creazioni, nasce anche la IGuzzini illuminazioni che ha portato per prima in Italia l’illuminotecnica per l’illuminazione di spazi urbani, commerciali, infrastrutture, uffici, musei, residenziali e hospitality, dando vita ad una vera a propria cultura della luce oltre che una sensibilizzazione sull’inquinamento luminoso e valorizzando il patrimonio artistico del nostro paese.

 

La Quali società ad oggi fanno capo a Fimag, la Holding di famiglia?

Innanzitutto, negli anni, il numero dei componenti della famiglia si è ridotto: in F.lli Guzzini oggi ci sono 4 rami familiari- della famiglia Mariano Guzzini; gli altri rami della famiglia Silvio e Pierino, da molti anni, non sono più presenti. Nella F.lli Guzzini illuminazione ne facevano parte i figli di Mariano Guzzini. Oggi la nostra Holding di famiglia detiene una partecipazione rilevante all’interno del Gruppo Fagerhult, che controlla la IGuzzini Illuminazione, e ha il controllo della F.lli Guzzini. Poi abbiamo altre due partecipazioni importanti, una nelle energie rinnovabili e un’altra nel settore immobiliare- queste sono tutte detenute dalla nostra finanziaria, la Fimag, acronimo per Finanziaria Mariano Guzzini.

 

La IGuzzini illuminazione è stata rilevata dalla svedese Fagerhult quotata a Stoccolma…qual è stato l’obiettivo di questa operazione?

Eravamo proiettati per la quotazione in borsa (la borsa è vista più come punto di partenza che come punto di arrivo) che avrebbe dato origine ad un ulteriore processo di investimenti in termini di crescita inorganica. Non c’era una direzione unica sullo sviluppo dell’azienda, si è preferito unirsi alla Fagerhult e dare una dimensione globale, con prospettive internazionali e con una posizione di rilevanza per l’azienda (è la più importante del Gruppo). Per coloro che erano interessati di più al “fare impresa” invece la scelta è stata quella di focalizzarci sulla F.lli Guzzini, mettendo in sicurezza l’azienda, che è al 100% della famiglia e su cui oggi stiamo lavorando.

 

Con Infinito 14, Vs. società di investimenti personali, avete intrapreso una serie di acquisizioni: quante sono, con quali obiettivi e diversificando in quali business? 

Come “famiglia Adolfo (cioè intendo il sottoscritto, mio padre Adolfo e mio fratello Matteo) abbiamo deciso di creare una Holding di investimenti che abbiamo chiamato Infinito 14. Per due anni mi sono dedicato a creare questo Family Office, di cui sono responsabile per la gestione, e mi sono focalizzato su tre asset class: tutta la parte real estate, le partecipazioni industriali di lungo periodo e di opportunità con un arco temporale di investimento di medio/breve periodo e le gestioni patrimoniali. Da una parte, abbiamo Infinito 14 che detiene la partecipazione in Fimag (attraverso la Fimag controlliamo la F.lli Guzzini) e deteniamo le partecipazioni Fagerhult. In queste partecipazioni di lungo periodo abbiamo acquisito una partecipazione nel settore alberghiero (The Begin, che detiene otto alberghi). Dopodiché, all’interno di Infinito 14, abbiamo creato dei veicoli di scopo Infinito 14 Investment 1 e 2, che detengono le partecipazioni di opportunità con circa 20 partecipazioni dirette in settori di forte tendenza (digital education, food tech, meccanica circolare di precisione, cyber security, insure Tech. Hell Tech, Online travel agency, settore retail farmacie e benessere della persona. Deteniamo anche partecipazioni indirette con dei fondi (all’interno di altri family office). Stiamo allargando quindi il ventaglio di partecipazioni.

 

Per il business storico di famiglia, la F.lli Guzzini, avete intenzione di crescere solo in maniera organica?

Quello che vorremmo fare nei prossimi anni per la F.lli Guzzini, che è in una grande fase di cambiamento (siamo diventati nel 2022 società Benefit e abbiamo pubblicato il primo bilancio di sostenibilità certificandoci come B Corp), è diventare un polo aggregatore lavorando non solo attraverso una crescita organica, allargando le product category esistenti ma anche attraverso una crescita inorganica mettendo insieme più eccellenze italiane per creare un gruppo industriale in grado di realizzare i prodotti per la cucina e la tavola in multi-materiale che siano belli, ben fatti e ambientalmente responsabili e che facilitano i gesti quotidiani della preparazione del cucinare, del servire e del conservare. Puntiamo ad una serie di acquisizioni con aziende target, unendo altre imprese per coprire altre occasioni d’uso negli ambiti applicativi di nostra competenza.

 

Nel 2023 ha assunto la carica di Pres. in F.lli Guzzini e suo cugino, Domenico Guzzini, quello di Pres. di Fimag con uno switch di ruoli. Avete solo membri della famiglia o anche manager esterni in posizioni chiave?

Abbiamo un CDA in cui, per nostri patti interni il CEO è un indipendente e non è di famiglia– Sergio Grasso che lavora da diverso tempo con noi. All’interno del nostro CDA abbiamo 3 familiari di Guzzini: il sottoscritto con il ruolo di Presidente e due miei cugini, Monica e Mauro. Oltre al nostro AD, un altro indipendente è Andrea Sasso con cui io ho lavorato per circa 10 anni alla IGuzzini Illuminazione. Oggi lui è consigliere indipendente nel CDA della F.lli Guzzini, precedentemente è stato AD della IGuzzini e della Fimag; oggi è AD del Gruppo IDB (Italian Design Brand).

 

Qual è il Vs. modello di governance aziendale?

Abbiamo una governance strutturata, stabile e che ha una visione comune per gli obbiettivi strategici futuri e questo sicuramente è importante.

La Vs. continuità aziendale è sicuramente favorita anche da una convivenza positiva tra membri della famiglia. Siete dotati di precisi patti/accordi?

Fino alla nostra generazione “dei grandi” (la quarta, N.d.r) ci hanno accompagnato dei patti parasociali. Dobbiamo lavorare per riaggiornare il tutto per la prossima generazione. I patti non sono validi per tutte le fasi di un family business- le linee guida sì, i principi sì, i valori sì- ma poi logicamente evolvono le esigenze ed è necessario che anche i patti ne tengano conto. Pur mantenendo lo spirito alla base del patto (che deve permanere nel tempo), è bene adattarli alle dinamiche esterne ed all’evoluzione aziendale

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