sabato, Novembre 2, 2024

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Zanotto arredamenti, 4 fratelli e 50 anni d’impresa familiare

di Angelina Tortora

Cinquant’anni di attività nel 2024. L’azienda Zanotto arredamenti è stata fondata nel 1974 da Elia Zanotto, e fin da subito l’attività è stata gestita dai figli: Luigi, Roberto, Paola e Matteo. Giovanissimi si sono fatti carico di debiti e rischi; oggi vantano un’azienda con 10 dipendenti e 4 soci (tre fratelli e una sorella). A raccontarci il percorso di questa impresa familiare (della prov. di Vicenza) e di tutte le sue difficoltà nell’impostazione dei meccanismi organizzativi è Paola Zanotto, rispettivamente discendente di terza generazione.

Paola ci racconti come è nata la bottega di famiglia.

La nostra azienda è nata come la classica casa/bottega, nel 1974 mio padre ha ereditato dal nonno una falegnameria classica e mio padre e mia madre, hanno iniziato a costruire mobili. Hanno iniziato insieme poco per volta, prima l’abitazione, poi il garage dove si potevano costruire i mobili, poi l’ampliamento dell’immobile con la costruzione di un piano superiore, poi un pezzo di capannone, poi un altro pezzettino, un passo alla volta ponderando gli investimenti in base a quello che era possibile fare.  Sostanzialmente mio padre e mia mamma volevano dare un futuro ai figli. Oggi progettiamo e produciamo mobili e arredamenti in diversi stili e materiali.

Paola Zanotto - Zanotto Arreda

Come è avvenuto il passaggio generazionale?

Nel 2024 facciamo 50 anni di attività, considera che abbiamo perso mio padre molto giovane (nel 1983) e noi quattro giovanissimi siamo partiti dalla bottega di falegnameria. Ricordo che i miei due fratelli facevano il servizio di leva, poi c’ero io che avevo 19 anni e infine, mio fratello più giovane che aveva 17 anni. Per cui eravamo impreparati, avevamo qualcosa che era più grande di noi, e ricordo che siamo rimasti senza soldi per pagare la successione. Abbiamo iniziato da zero, anche se in casa abbiamo sempre respirato l’aria della bottega, ma nessuno di noi ha fatto esperienza fuori. Il mio ruolo in azienda è dirigenziale (come i miei fratelli) e responsabile commerciale. Ti posso dire che io non farei un lavoro o un’esperienza diversa da quello che faccio adesso. Per noi l’azienda e quello che abbiamo creato è un motivo di orgoglio. Ad oggi siamo al terzo passaggio generazionale.

Quali metodi manageriali avete adottato nel tempo in base alle esigenze strategiche e organizzative?

Siamo un caso anomalo, nel senso che non è facile trovare 4 fratelli (3 uomini e una donna) che lavorano ancora insieme con lo stesso spirito di crescita aziendale, a distanza di tutti questi anni. Considerando anche che ognuno ha una sua testa, abbiamo dei ruoli molto definiti tra noi e questo ci ha aiutato molto. Però, tra noi non esiste una figura predominante. Prendere le decisioni non è facile. Con la crisi del 2008/2009 abbiamo dovuto ristrutturare il nostro processo produttivo e il nostro pacchetto clienti, questo ci ha messo difronte ad una realtà diversa che abbiamo affrontato con consapevolezza e crescita personale. All’epoca lavoravamo con il Veneto e Triveneto, facevamo poca cosa con il mercato estero perché non riuscivamo a soddisfare la clientela. Quindi, ci siamo focalizzati su una rete specifica. Questo è stato un nostro limite.  In questo frangente abbiamo fatto entrare nella nostra azienda un responsabile acquisti che ha rivestito anche la figura di mediatore tra i soci. Da lì siamo iniziati a crescere, pianificare progetti ed è arrivata la grande svolta senza perdere l’obiettivo dell’azienda di famiglia e i suoi valori. Questa persona esterna alla famiglia ci ha aiutato anche nella suddivisione dei ruoli in modo concreto, ha giocato il ruolo di facilitatore che ci ha permesso di superare molti ostacoli. Questo è stato il nostro trampolino di lancio che ci ha permesso di fare la differenza a livello commerciale e di produttività. Negli ultimi anni ci sono stati degli eventi esterni imprevedibili, ad esempio la pandemia, la guerra e adesso anche gli aumenti spropositati dell’energia, sono eventi non determinati da noi ma che necessariamente abbiamo dovuto e stiamo tutt’ora affrontando con il massimo impegno e con l’aiuto di tutto il nostro staff. Questo nuovo assetto ci ha permesso di eliminare delle criticità importanti che toglievano tempi e risorse importanti all’azienda, permettendoci di migliorare ed aprirci a nuovi orizzonti.  Abbiamo iniziato con la ristrutturazione e ci sono voluti 10 anni per portarla a termine. Considerando anche tutti i debiti pregressi che pesavano sulla società, ma siamo riusciti a risolvere e il prossimo anno abbiamo chiuso con tutti i debiti definitivamente

Come gestite le regole del gioco?

Le “regole del gioco” non sono facili da gestire, ti racconto una cosa che ci è successa nel 2020. Abbiamo un’unica sede ed è quella dove lavoriamo che deve essere rimodernata . Mio fratello, che adesso è in pensione, voleva cambiare luogo e procedere con l’ampliamento. Ma non eravamo tutti d’accordo, siamo molto legati a questo luogo meraviglioso e abbiamo detto di no. Sono stati momenti molto difficili, ma per venirne fuori ci siamo affidati all’esperienza di un consulente esterno che ha trovato la strada giusta e ha colto il parere favorevole di tutti. Non è stato facile e non è ancora facile, ci sono voluti mesi per risolvere, ma il consulente ci ha aiutato molto, ci ha ascoltato e ha coinvolto tutti anche la nuova generazione da poco arrivata in azienda. Senza il consulente esterno non saremmo riusciti a trovare la soluzione giusta. Adesso ci prepariamo a festeggiare i 50 anni di attività nel 2024. Abbiamo anche un altro consulente che segue bandi, iniziative, abbiamo una mente aperta e siamo consapevoli che non si può fare tutto da soli. Le figure professionali sono importanti per le aziende e aiutano nella crescita e nei vari processi produttivi. Noi quattro abbiamo molta esperienza e il lavoro non ci spaventa, ma il supporto di figure professionali adeguate, hanno rappresentato per la nostra azienda il tassello mancante che ci ha permesso la crescita produttiva ed economica.

Quali saranno le prossime strategie a medio e lungo termine considerando il valore nascosto e la crescita dell’impresa?

Si, nei nostri obiettivi sono inserite le certificazioni di filiera corta, noi siamo vicini alla montagna, sono 25 anni che abbiamo anche una linea di materiali naturali, e vorremmo realizzare tutta l’azienda a basso impatto ambientale, un’azienda ecosostenibile e al passo con le attuali tecnologie. Noi lavoriamo molto nel sociale e siamo molto radicati nel nostro territorio. L’obiettivo è quello di offrire un prodotto tracciato dalla materia prima attraverso le varie fasi di lavorazione fino ad arrivare al prodotto finito, tutto attraverso un processo ecosostenibile. Vorremmo partire dalle certificazione di filiera e allargarci anche su altri obiettivi, un passo per volta abbiamo ancora tanto lavoro da fare.

Valutate aggregazione di imprese considerando anche gli aspetti critici?

Non precludiamo l’eventualità di un’aggregazione , però, prima dobbiamo procedere con le certificazioni, macchinari e strutture. Nel 2021 mia madre è uscita dalla società, solo per  una questione di età. Il prossimo passo è la trasformazione della natura giuridica della società da Snc in Srl, a seguire gli  investimenti in macchinari e strutture e la diversificazione della clientela.  Adesso lavoriamo con i privati, studi di progettazione e architetti ma vorremmo allargare la commercializzazione dei nostri prodotti anche in altri territori.

Paola, mi hai parlato di debiti pregressi, come siete riusciti a superarli, quali meccanismi avete utilizzato?

Non abbiamo finanziato il debito, abbiamo sistemato tutto con la rottamazione cartelle esattoriali dell’Agenzia delle Entrate. Abbiamo pagato tutte le rate in scadenza e l’anno prossimo elimineremo tutti i debiti.

Come valutate il posizionamento del vostro brand attualmente e quali sono i prossimi obiettivi?

Adesso stiamo investendo nel nostro brand, il 2022 è dedicato ai macchinari, al nostro sito, ai social e alla ricerca di partner di un certo livello. Tra gli obiettivi la possibilità di ampliare e diversificare la clientela attraverso anche altri  studi di progettazione.

Siamo attivi con bandi di digitalizzazione della Camera di Commercio con finanziamenti mirati. Abbiamo uno studio esterno che ci segue per il posizionamento sui social e per ampliare il nostro Brand. L’obiettivo è quello di ampliare il pacchetto clienti e cercare di capire qual è il nostro futuro sul mercato, qualificare l’azienda a livello artigianale raccontando la nostra storia, il nostro lavoro, attraverso i social o ogni mezzo di comunicazione possibile.  Noi andremo avanti con i nostri obiettivi anche considerando le difficoltà. C’è una forte speculazione ed è inconcepibile, i prezzi aumentano anche se il materiale arriva da  altre nazioni. Noi nel  2020/21 abbiamo lavorato tantissimo perché la gente aveva voglia di cambiamento e di rinnovarsi. I prezzi sono cresciuti anche prima della guerra, speriamo che col PNRR si faccia qualcosa, ad esempio, si investa sull’utilizzo della nostra materia prima (legno). In tal senso, fortunatamente nella Regione Veneto è stato avviato un progetto “Portale Legno Veneto” nello specifico si tratta di una piattaforma creata per incrementare la commercializzazione del legno da parte degli entri pubblici e imprese private, proprietari e le imprese forestali italiane ed estere, favorendo l’incontro fra la domanda e l’offerta in un’unica piattaforma web.  Le difficoltà nel nostro settore, come in molti altri sono tante, sta in tutti gli aumenti: le colle, le vernici, i meccanismi, le cerniere, eccetera. La materia prima e gli accessori subiscono giorno per giorno  aumenti importanti.  Poi, chi ha il materiale in casa, sfrutta questa situazione e ti chiede quello che vuole speculando sul prezzo.

Nei vostri progetti è previsto l’avvio di nuovi business anche da parte dei discendenti?

Adesso è prematuro, anche se quando abbiamo deciso di rimanere in questo territorio, abbiamo acquisito un terreno in ottica di ampliamento o destinato alla creazione di un altro ramo aziendale. L’idea  c’è ma adesso è ancora prematuro parlarne. Può darsi che entreremo in una rete di aziende e allora il discorso è diverso. Ad esempio, prima che partisse il Superbonus 110% si pensava di creare un pool di imprese provenienti da diversi ambiti del sistema casa.

Ci sarà continuità generazionale?

Per la continuità generazionale, eravamo preoccupati, nessuno dei nostri figli voleva lavorare in azienda, questo ci scoraggiava un po’. Poi, casualmente il figlio di mio fratello ha fatto delle esperienze fuori,  è tornato e ha deciso di fare il lavoro di uno degli zii. Lo stesso ha fatto mio figlio e adesso lavorano all’interno dell’azienda con noi, portando avanti il nostro lavoro. Abbiamo già due ragazzi che sono all’interno dell’azienda, quindi, il ricambio generazionale continua. La loro decisione di continuare il percorso generazionale ci ha gratificato tantissimo perché significa che siamo riusciti a trasferire qualcosa. Sicuramente il ricambio generazionale continuerà per molto tempo, perché anche i nipoti sono propensi ad intraprendere  questa strada.

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