giovedì, Dicembre 12, 2024

I SALOTTI DI FAMILY BIZ

La Governance proprietaria, aziendale e familiare nei family business   

2025 - Milano - Bologna 

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Innovare la governance aziendale del family business

Il caso L’Isola d'Oro Srl

di Sara Colonna

L’Isola d’Oro, azienda familiare specializzata nella produzione di conserve ittiche, nasce nel 1958 a Parma- la Food Valley Italiana- grazie all’intuizione di Ettore Zarotti, socio fondatore insieme a Ferruccio Zarotti. Oggi, con un fatturato di 18 Mln/euro e 30 dipendenti, è giunta alla terza generazione. In questa intervista Donatella Zarotti, discendente e Responsabile Comunicazione, racconta i passaggi salienti e le scelte strategiche avvenute nel trascorso di questo family business, con un focus sul nuovo modello di governance aziendale.

Quello che era l’originario business familiare viene, ad un certo punto, rigenerato da una intuizione di marketing strategico. Ci puoi raccontare questo passaggio? 

 

La storia de L’Isola d’Oro inizia nel 1958 con Ferruccio Zarotti, imprenditore ed erede di una dinastia focalizzata sul business delle conserve animali e vegetali. Siamo alla fine dell’800 quando, nella tradizione industriale della città di Parma, entra proprio l’acciuga (e in generale le conserve di pesce e vegetali). La filiera è straordinariamente importante per prestigio e tradizione, anche se l’acciuga è meno sotto i riflettori rispetto alle produzioni tipiche della pianura. Ferruccio è un imprenditore giovane e visionario ed è a lui che si deve la vera storia delle alici in vetro. Fino al 1958 infatti, l’acciuga era presente sul mercato solo in latte: piccole o grandi, in banda stagnata. Ferruccio pensa che sia arrivato il momento di apportate innovazione sui temi del confezionamento che deve rispecchiare la qualità comunicandola adeguatamente: l’innovazione di marketing è volta a valorizzare l’acciuga ed il suo lungo e complesso ciclo di lavorazione, svolto completamente a mano, dalla pesca al confezionamento, dalla salagione alla filettatura.

Le innovazioni per essere accettate hanno bisogno di competenze sviluppate all’interno dell’organizzazione aziendale…

Le competenze erano state create tramite una quotidiana azione di educazione. Un’operazione silenziosa e lenta di costruzione della cultura di impresa che i capi quando sono bravi compiono in una modalità naturale e senza sforzo. Ferruccio, forte della sua esperienza sul campo e di una profonda conoscenza della materia prima, in primis aveva trasmesso ai collaboratori la sua passione ed, al contempo, aveva favorito le iniziative di innovazione per le quali lui aveva innato istinto. E così che Ferruccio Zarotti immagina, valuta e decide la svolta. L’intuizione per la crescente importanza della merce a scaffale nei supermercati lo porta alla trasparente eleganza del vetro. 

Donatella Zarotti - Responsabile Comunicazione di L' isola d'oro

È a questo punto che Ferruccio cerca di aprire il business familiare a collaborazioni esterne…

L’idea di Ferruccio Zarotti si fa strada scegliendo le Vetrerie Bormioli di Parma come partner per sviluppare il progetto. Ed è così che nel 1958 nasce a Parma il primo vaso in vetro di quella che è destinata ad esplodere come una produzione industriale su scala globale perché verrà copiata in tutto il mondo: la conservazione in vetro.  Per merito di tale innovazione di mercato, le acciughe sott’olio, prima considerate un prodotto tipicamente mediterraneo, di fatto venivano largamente impiegate nelle cucine di tutta Italia. Il vetro poi contribuiva a restituire immediatamente al consumatore che lo vedeva sullo scaffale la migliore evidenza della materia prima. Oggi in azienda siamo alla terza generazione- io con mio fratello che continua con questo credo.  Per esempio, continuando a rispettare il criterio di eccellenza nella lavorazione Made in Italy: selezioniamo il miglior pesce azzurro (acciughe, sardine, sgombro, tonno) certificato sul mercato nazionale ed internazionale (Mediterraneo, Atlantico, Cantabrico e Pacifico) che viene poi lavorato a mano e confezionato nello stabilimento di proprietà in Sicilia.

 

Come invece la tua generazione ha a sua volta rigenerato e innovato il business di famiglia?

Innanzitutto quotidianamente perseguiamo quei criteri di innovazione e qualità che hanno contraddistinto l’azienda fin dall’origine. Detto ciò, abbiamo introdotto innovazioni nella governance aziendale che è leggera e flessibile. È fondamentale essere smart, ossia perseguire aziendalmente un concetto di struttura snella, efficace, veloce e dinamica, anche per far fronte a richieste di sistema Italia fortemente pressanti sulla gestione aziendale delle PMI. L’Isola d’Oro, grazie alla sua governance leggera è un’azienda meno istituzionalmente legata al ruolo e più al raggiungimento del risultato, dove ogni singolo elemento è tenuto a impegnarsi in modo importante, non solo nella quantità ma soprattutto nella qualità del tempo dedicato al lavoro. Inoltre pensiamo che sia proficuo investire in collaborazioni sul territorio. Abbiamo dato inizio e sostegno ad iniziative culturali, artistiche, educative e sociali di ampio respiro.

 

Come si allenano le competenze?

L’innovazione tecnologica si sposa molto bene con la tradizione. Teniamo molto alla visibilità mediatica e tutto ciò che rientra nella carta valori della azienda è fedelmente rispecchiato ed  espresso sul nostro sito internet. E poi restare fedeli alle radici del territorio: abbiamo sempre scelto di rimanere in Italia, dove il livello delle competenze è elevato, quando altri scappavano.

 

Quali sono i valori che devono permeare la struttura organizzativa di un’azienda familiare per garantirle continuità generazionale?

i valori che per primi mi vengono in mente sono quelli che non devono mai essere abbandonati: è bene che la struttura organizzativa sia caratterizzata da entusiasmo, passione, impegno e visione. Quest’ultima è competenza del leader che ha la responsabilità di trasmetterla ai collaboratori tramite la cultura aziendale. 

 

Come realizzare concretamente la cultura aziendale?

L’azienda è per definizione un gruppo di persone e dunque tutto nasce dalla qualità della comunicazione nelle relazioni. Trovo indispensabile instaurare delle relazioni più empatiche dunque simpaticamente professionali, perché ti consentono di confrontarti su un piano orizzontale, avere più punti di vista, visioni e sollecitazioni. Ma ciò che tiene saldo il legame in azienda è l’operare insieme attraverso le difficoltà.

 

È stato un modo per rafforzare la leadership? 

Quando insieme ai miei collaboratori abbiamo vinto sfide difficili i rapporti si sono naturalmente rinforzati e con loro la motivazione. Posso a onore del vero affermare che L’Isola D’Oro è un’azienda molto resiliente anche grazie allo spirito collaborativo interno. Quello che, invece, fa essere un leader un leader, è indiscutibilmente il successo, perché fa aumentare la sua leadership e garantisce libertà di esprimere la propria visione, di immaginare e osare per l’azienda e per sé stessi. E poi non deve mancare l’amore per il proprio lavoro.

 

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