lunedì, Ottobre 14, 2024

I SALOTTI DI FAMILY BIZ

La Governance proprietaria, aziendale e familiare nei family business   

24 Ottobre 2024 - Grand Hotel Rimini 

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Gestione della continuità intragenerazionale

Il caso di Elframo Spa

di Isabella Rovito

La Elframo è un’azienda a gestione familiare fin dalla fondazione del nonno di Andrea Mora, giovane imprenditore oggi membro del Consiglio di Amministrazione e HSE Manager.

Classe 1989 Andrea Mora è un giovane dirigente già alla terza generazione. Andrea Mora, 32 anni, Laureato Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte presso l’Università Cattolica di Milano, dottorando in Storia dell’Arte Medioevale presso la Universitat Autònoma de Barcelona. E’ appassionato di letteratura, storia e opera lirica. Svolge numerose attività di volontariato in ambito culturale e sanitario. 

Elframo nasce negli anni 60 a Bergamo come Elettromeccanica Fratelli Mora (da cui il nome Elframo), l’azienda produce macchinari destinati all’industria della ristorazione e non solo, nel 1964 nasce il primo prototipo di friggitrice, mentre nel 1968 viene costruita la prima lavastoviglie industriale. Nel corso degli anni l’azienda cresce sempre più fino a diventare una realtà decentrata in due stabilimenti produttivi nel bergamasco, in cui viene gestito in autonomia l’intero ciclo produttivo. Oggi l’azienda conta di circa 80 dipendenti, altamente specializzati tutti coinvolti nella produzione di lavastoviglie, friggitrici, macchine per il gelato e altri macchinari, anche personalizzabili, destinati rigorosamente a un mercato non domestico. L’azienda è fortemente orientata all’export e il marchio Elframo è presente in oltre 50 paesi a livello globale, diventata spa nel 1968, attualmente gran parte del fatturato circa il 70 per cento proviene dalle esportazioni, in particolare verso il mercato medio e estremo orientale, Emirati e Giappone.

Come è avvenuto il suo ingresso in azienda? E che ruolo date all’innovazione nel family business? 

“La società di famiglia, Elframo S.p.A. realizza impianti di lavaggio, lavastoviglie e friggitrici per il settore HoReCa e non solo. Fondata da mio nonno nel 1964, l’azienda impiega circa 80 dipendenti su due stabilimenti, con un fatturato di circa 10 milioni. Durante il mio cammino universitario sono stato via via sempre più coinvolto nell’attività aziendale, anche grazie all’esperienza maturata all’interno del Gruppo Giovani Imprenditori di Bergamo, del quale sono anche stato consigliere: una vera palestra di relazioni e di esperienze per i “figli d’impresa”, cui Confindustria Bergamo ha dedicato appositi momenti formativi. Sono entrato in azienda occupandomi di Sicurezza e Ambiente – due valori che ritengo cogenti per le realtà industriali di oggi – per poi introdurmi all’area Acquisti e Sistema Qualità. Queste due funzioni, in particolare, sono strategiche per l’innovazione dell’azienda, poiché se la prima permette di essere sempre aggiornato sui più recenti sviluppi del settore industriale anche grazie ai continui stimoli che si ricevono dai fornitori, la seconda consente di conoscere tutti i gangli vitali dell’azienda e di agire pertanto innovando e snellendo i processi organizzativi.”

Quale è il suo ruolo all’interno dell’azienda? E quale l’ambizione nella crescita del family business? 

“Al momento, ferma restando l’attenzione sul tema della Sicurezza, sono concentrato sull’area Acquisti, una funzione cruciale all’interno di ogni realtà aziendale, specialmente in questo particolare contesto storico in cui la carenza di componentistica e materie prime comporta un progressivo dilatarsi dei tempi di consegna. Ogni decisione è concordata a livello familiare con mio fratello Alberto, laureato in Ingegneria Meccanica e responsabile dell’Ufficio Tecnico, e con nostro padre Maurizio, che ricopre il ruolo di Amministratore Unico. La nostra ambizione è di rendere l’azienda, nota nel settore per l’affidabilità e la durevolezza dei suoi prodotti, sempre più innovativa e competitiva nel mercato grazie alla ricerca e all’introduzione di tecnologie all’avanguardia e ad un processo produttivo curato ed efficiente e ai continui investimenti nel parco macchinari e ad un processo di formazione continua delle maestranze.”

Quali sono state le principali sfide (difficoltà) affrontate? e quali le prossime sfide? 

“Abbiamo investito molto, negli ultimi anni, in innovazione, ad esempio aggiornando prodotti la cui posizione era stabile e consolidata sul mercato: in piena pandemia l’Ufficio Tecnico ha progettato una linea di lavastoviglie (Hygiene Plus) appositamente studiata per rispondere alle esigenze di igienizzazione imposte dal Sars-Cov-19.  

Un’altra sfida importante che stiamo affrontando è quella della sostenibilità: stiamo infatti eliminando, per quanto possibile, la componentistica in plastica sostituendola con l’acciaio inox, che oltre ad essere riciclabile, offre migliori prestazioni da un punto di vista meccanico e garantisce una maggiore igiene.

Inoltre, stiamo ottimizzando i cicli di lavaggio per minimizzare gli sprechi di acqua sui diversi modelli di lavastoviglie, partendo dalle piccole lavabicchieri sino ad arrivare alle grandi soluzioni di lavaggio a traino e a nastro. Negli ultimi mesi abbiamo poi sviluppato una gamma di lavastoviglie elettronica (Nexa) che fa dell’innovazione, della tecnologia e della sostenibilità i propri punti di forza. Grazie ad una innovativa tecnologia, è possibile offrire prestazioni di lavaggio elevate con consumi elettrici, idrici e chimici ridotti, per un basso impatto ambientale, un tema di stretta attualità.”

Elframo Spa

Elframo Spa

L’azienda si trova in una fase di sviluppo o di rilancio? 

“Nei lustri scorsi l’azienda ha goduto di una posizione stabile nel mercato; intendiamo però guardare al futuro con strategie di crescita mirata volte alla piena affermazione e all’accrescimento della nostra posizione. A tal proposito, stiamo investendo nello sviluppo di nuove soluzioni, con particolare attenzione alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica, elementi chiave per posizionarsi al meglio sul mercato, senza dimenticare il servizio ai clienti, con un ulteriore rafforzamento dell’assistenza tecnica pre e post-vendita.”

Quali sono le eventuali complessità incontrate nella gestione della continuità intragenerazionale? 

“Parafrasando Dante, che scriveva “per ch’un nasce Solone e altro Serse,/ altro Melchisedèch e altro quello/ che, volando per l’aere, il figlio perse” (Pd, VIII, 124-126), le inclinazioni personali e le sensibilità dei membri della famiglia sono diverse e non si sovrappongono, ma sono anzi complementari le une alle altre, realizzando così un accordo che rende l’azienda un luogo armonico di confronto, ove le complessità (specie per me che non ho un’estrazione ingegneristica) vengono condivise, analizzate e gestite.”

Concludendo quali sono i sogni, le ambizioni future di un giovane imprenditore? 

“Il nostro desiderio è di attrarre giovani talenti anche da settori non strettamente affini a quello del “mondo HoReCa”, che possano apportare idee e visioni che rendano la nostra azienda più prospera e aperta al mondo (ad oggi esportiamo circa 2/3 del nostro volume di vendita). A tal fine, investiamo molto nella formazione dei ragazzi, dalle medie all’università, con visite guidate, alternanza e stage: una sensibilità che proviene dall’impegno nella cultura d’impresa di nostra madre Gabriella. Questo tema, così come l’attenzione al nostro territorio e alla sua peculiare cultura, ci sta molto a cuore e sarà sicuramente tenuto in grande considerazione nel futuro.” 

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