Visione a lungo termine e progetti di sviluppo duraturi nel tempo: questa la comunione di intenti alla base di tutti i rapporti di importazione e distribuzione che Sagna SpA, family business alla 4^ generazione, stringe dal 1928 con le migliori maisons di vini e distillati del mondo- anch’esse tutte a gestione familiare. Affari tra famiglie, dunque, che permettono oggi all’azienda di Revigliasco Torinese di registrare il miglior bilancio di sempre con un fatturato di oltre 30 Mln/€. L’understatement è la virtù dei Sagna, che dietro a poche parole ma tanti fatti detengono quasi 40 mandati e prodotti di assoluto pregio: Champagne Cristal, Chateau Cheval Blanc, Domaine de la Romanéé Conti. L’ampliamento del portafoglio e processi di gestione digitalizzati sono tra gli obbiettivi dei discendenti; qui l’intervista con Leonardo Sagna.
Sagna in breve…
La nostra azienda è stata fondata da mio bisnonno, Amerigo Sagna, nel 1928. Da allora ci siamo sempre dedicati all’importazione e distribuzione di vini, champagne e distillati sul territorio italiano. Al momento in azienda a fianco di mio padre ci siamo mio fratello ed io, la quarta generazione, e ci occupiamo rispettivamente della parte commerciale ed amministrativa. L’azienda negli anni è mutata molto, passando dai pochi mandati iniziali (negli anni ‘50 i mandati erano 4: champagne, cognac, whisky e porto) ai quasi 40 attuali, sia esteri che italiani. Gli ultimi inserimenti sono proprio stati nazionali, con l’obiettivo nel medio periodo di integrare l’offerta con alcuni altri selezionati produttori. I quattro nuovi mandati di quest’anno, due siciliani e due toscani, ci permettono di chiudere con un fatturato oltre i 30 milioni, superando l’anno scorso e registrando il nostro miglior bilancio di sempre. Per questo risultato non possiamo che ringraziare chi prima di noi ha impostato l’azienda e selezionato i prodotti, oltre che la nostra squadra di venti persone in ufficio e di un centinaio di agenti sul territorio.
Ripercorriamo il tuo ingresso in azienda fino ad arrivare ad oggi…
Il mio ingresso in azienda fu abbastanza traumatico. Era gennaio 2013, l’azienda arrivava da anni di calo a causa della crisi mondiale e la tensione era palpabile. Dal 2008, in soli 5 anni, avevamo dimezzato le vendite e le riunioni di inizio anno con i fornitori furono cariche di frustrazione.La società per fortuna è sempre stata finanziariamente molto solida e questo ci permise di resistere e rimontare nelle vendite a partire dall’anno successivo, arrivando quest’anno a quasi triplicare il fatturato del 2013. In azienda seguo la parte amministrativa e di controllo di gestione, anche se in una realtà piccola come la nostra non esistono ruoli così definiti, ci confrontiamo per prendere decisioni congiunte. La mia fortuna è stata avere come mentore il Sig. Lusso, attuale Presidente della nostra società, responsabile amministrativo da oltre 50 anni e colonna portante del nostro ufficio.
Com’è la convivenza intra-generazionale? Avete precisi patti di famiglia?
Essendo una piccola azienda non abbiamo precise regole per il passaggio generazionale ma la convivenza funziona molto bene. Questo grazie alla lungimiranza della generazione precedente, che dopo una necessaria formazione ci ha delegato le responsabilità, mantenendo un ruolo di supervisione e consiglio.
E un preciso sistema di governance? la convivenza intra-generazionale?
Anche su questo aspetto la piccola dimensione della nostra azienda non ha reso necessario un rigido protocollo, ci confrontiamo quotidianamente e le decisioni strategiche sono sempre condivise e discusse internamente.
Qual è per Sagna il senso di “azienda di famiglia”?la convivenza intra-generazionale?
Per noi l’elemento caratterizzante di un’azienda familiare è il lungo termine, per visione ed obiettivi. I nostri fornitori sono tutte aziende familiari proprio perché con loro condividiamo lo stesso progetto di sviluppo solido e duraturo nel tempo: con diversi abbiamo rapporti più che trentennali. Lungo termine cercato anche nei rapporti con la forza vendita: con diversi siamo già alla seconda generazione. Il filo conduttore è una mentalità ed un modo di porsi comune, che permette di far arrivare al cliente il messaggio del produttore.
State valutando la nascita di forme imprenditoriali extra o startup?
Gli attuali obiettivi prevedono un consolidamento e un ampliamento del portafoglio, ma sempre all’interno dell’attività. Le sfide possibili nel nostro mercato sono molte, l’online in primis. Siamo sempre pronti a valutare nuove possibilità ma al momento non abbiamo progetti in avvio.
E l’apertura del capitale?
Al momento preferiamo mantenere l’assetto azionario invariato. L’attuale organizzazione ci permette flessibilità e rapidità, importantissime in questo periodo di grandi cambiamenti.
Prossimi obbiettivi della quarta generazione?
La nostra intenzione è di allargare il portafoglio con mandati mirati, principalmente italiani. Il nostro obiettivo è di arrivare ad avere un produttore rappresentativo per ogni principale zona di produzione, ma senza pressioni di breve termine, come accennavo prima. I futuri inserimenti, al momento nessuno in programma, saranno in linea con il nostro portafoglio e la nostra visione. Da un punto di vista organizzativo continueremo a ottimizzare internamente i processi di gestione ordini e esternamente la rete vendita. Per il primo punto l’obiettivo è una maggior digitalizzazione, per il secondo un ciclico ricambio generazionale.