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I SALOTTI DI FAMILY BIZ

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Il caso di Foodlab Srl

di Annarita Cacciamani

Da oltre 20 anni, a Polesine Zibello (Parma) un family business si muove con successo nel mercato dell’ittico e, nello specifico, nella produzione di salmone. Si tratta di Foodlab un piccolo-grande esempio imprenditoriale che fa capo alla famiglia Ghilardotti. Alla guida tre fratelli: Gianpaolo, il maggiore, che ne è il fondatore e amministratore delegato, Francesco che si occupa della produzione ed Elisabetta che cura l’amministrazione e le risorse umane. «Io e i miei fratelli siamo in azienda tutti i giorni e siamo in grande armonia tra noi. Le decisioni strategiche spesso vengono da me, ma loro sono due pilastri importantissimi dell’azienda – spiega Gianpaolo – . Il futuro? Dovremo valutare cosa fare, dato che non è scontato che i nostri figli vogliano prendere le redini di Foodlab. Un’idea potrebbe essere quella di aprire il capitale ad un grande partner industriale estero per fare un salto di qualità e crescere sui mercati esteri». Oggi Foodlab conta 140 dipendenti (che raddoppiano nei periodi di picco produttivo) e ha raggiunto i 45 milioni di fatturato. Qui l’intervista con il suo AD.

Gianpaolo, ci può riassumere in breve la storia di Foodlab e le tappe fondamentali della sua crescita?

 

Foodlab importa, lavora, affumica e commercializza salmone e altre specialità ittiche. I nostri prodotti sono presenti in numerose e importanti catene della grande distribuzione con il nostro marchio Fumara e con le private label della GDO. Dalla Norvegia e dalla Scozia, il salmone d’allevamento arriva agli stabilimenti Foodlab fresco e non viene mai congelato, né durante né in seguito alla lavorazione. 

 

L’azienda nasce ufficialmente nel 2000, ma la scintilla è scattata nel 1992 quando da giovane cuoco avevo iniziato a viaggiare per vedere cosa facevano gli altri. In Francia, ho avuto modo di collaborare con un grande chef che aveva nel menu il salmone affumicato da lui con una tecnica particolare. Fu lì che mi si accese la lampadina. Tornato in Italia, nel mio ristorante a Salsomaggiore, ho costruito un mio piccolo forno in giardino e ho iniziato a sperimentare. Qualche anno dopo, trovata la ricetta che mi soddisfaceva, ho iniziato a proporre il salmone affumicato ai miei clienti. All’epoca il fatto che un ristorante si affumicasse ‘in casa’ il salmone era anomalo. Da lì è cominciato tutto. Così nel 2000 nasce a Fidenza un primo piccolo laboratorio, dove io e mio fratello Francesco affumichiamo il salmone. Abbiamo aperto una società e iniziato a fare qualche prova a tempo perso. Quindi anche nostra sorella Elisabetta, la più piccola, ha iniziato a lavorare in azienda. Siamo cresciuti e ci siamo trasferiti prima a Sanguinaro e poi nel 2006 a Polesine dove siamo ora e dove abbiamo realizzato uno stabilimento a nostra immagine. 

 

Nel 2021, Foodlab dà il via alla linea prodotti Fumara. Il nome rimanda alle origini: fumära in dialetto parmigiano è infatti la nebbia, fenomeno tipico delle terre solcate dal Po, dove l’azienda ha sede. Siamo cresciuti rispetto agli esordi, contiamo circa 140 dipendenti (che quasi raddoppiano nel periodo natalizio) e facciamo 45 milioni di euro di fatturato.

 

 

 

Ha fondato Foodlab insieme ai suoi fratelli Francesco ed Elisabetta. Tutti e tre lavorate ogni giorno in azienda? Come vi siete suddivisi i ruoli?

 

La nostra è una famiglia unita e considero una fortuna la possibilità di lavorare con i miei fratelli, che sono con me fin dall’inizio. Abbiamo iniziato io e mio fratello Francesco poi si è unita a noi anche nostra sorella Elisabetta. Nei primissimi periodi di attività, io e mio fratello Francesco abbiamo iniziato a contattare i vari buyer, dalla grande distribuzione ai grossisti. Fortunatamente avevamo numerosi contatti tra loro e abbiamo iniziato a vendere qualcosa da subito. Il mercato ha risposto bene e anche i clienti hanno cominciato a inquadrarci come un’azienda capace di innovare. Il che ha giovato alla nostra reputazione. La nostra è una squadra dove ognuno di noi tre gioca un ruolo determinante senza mai entrare in conflitto. A me la parte strategica, a Francesco quella produttiva, a Elisabetta quella amministrativa. Siamo sempre sul pezzo: ogni giorno ognuno di noi è in azienda al fianco dei nostri collaboratori. Ci siamo divisi i compiti penso in modo perfetto perché non abbiamo mai avuto problemi tra di noi. Abbiamo sempre tenuto il timone dritto, anche nei momenti di difficoltà. Ci confrontiamo tra noi e andiamo avanti in armonia perfetta. Non mi piace parlare per me, ma per quanto riguarda i miei fratelli posso dire che sono dei fuoriclasse nei loro settori di competenza. Sono veri e propri pilastri dell’azienda. Noi tre dall’inizio siamo sempre in azienda ogni giorno insieme in mezzo agli altri e ci confrontiamo sulle decisioni da prendere. Come detto, la parte strategica è affidata a me e i miei fratelli, ognuno in modo diverso in base al proprio carattere, porta avanti le scelte insieme a me. Mio fratello è più cauto, mentre mia sorella più determinata

 

 

 

Foodlab è un’azienda alla prima generazione. Sono già entrati in azienda altri membri della famiglia o è in previsione il loro ingresso? Se sì, come viene preparato il loro ingresso?

 

 

Certo qualcuno dei nostri figli è al momento impegnato in azienda ma, sarò sincero, non è scontato ci restino per tutta la vita. Attualmente non stiamo perciò lavorando al passaggio generazionale. Quindi non escludiamo a priori l’eventualità di trovare un partner industriale per crescere ancora. Dovremmo, per forza di cose, ragionare sul futuro e capire cosa fare se i nostri figli non resteranno in azienda. L’ingresso di un partner estero ci consentirebbe di ridurre i ritmi e di poter crescere soprattutto sui mercati europei.

 

 

Avete mai pensato di aprire il vostro capitale a partner esterni? Ad esempio, per sviluppare la presenza su mercati esteri…

 

 

È un tema che sarà sicuramente messo sul tavolo in futuro. Per fare un ulteriore salto di qualità dovremo senza dubbio rivolgerci all’estero, dove ci sono i grossi player del nostro settore. D’altro canto, in Italia siamo già leader di mercato e siamo presenti ormai ovunque. La chiave per il futuro è l’estero. Trovare un partner industriale forte ci farebbe sicuramente conquistare nuove fette di mercato.

 

 

Come si gestisce in armonia un’azienda di stampo familiare?

 

Non so se esiste una ricetta valida sempre e ovunque. Posso dire che in Foodlab c’è davvero un’alchimia che ci lega. Se è pur vero che io – il fratello maggiore – mi occupo di strategia, entrambi i miei fratelli sono fondamentali. L’azienda è una nostra creatura e ogni giorno ci impegniamo per farla andare avanti nel migliore dei modi possibili. È capitato pochissime volte di essere in disaccordo. Quando facciamo le riunioni ci troviamo sempre in linea tra noi. Siamo talmente affiatati che l’uno sa già cosa pensa l’altro. Certo, non siamo perfetti e avremo sicuramente fatto tanti errori. Che comunque abbiamo superato indenni.

 

 

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