giovedì, Dicembre 12, 2024

I SALOTTI DI FAMILY BIZ

La Governance proprietaria, aziendale e familiare nei family business   

2025 - Milano - Bologna 

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Rigenerare e rendere dinamica l’impresa di famiglia

Il caso Ottaviani Spa

di Alessandro Carlorosi

 

 

Ottaviani Spa è un brand storico del settore dell’oreficeria, argenteria e preziosi fondato nel 1945 a Recanati nelle Marche. Laura Ottaviani è l’attuale CEO (oltre che Art Director, responsabile commerciale e marketing) e appartiene alla 3° generazione, ma è come se rappresentasse la 4° perché il suo ingresso è avvenuto 10 anni dopo i suoi fratelli avviando una stagione che ha offerto nuove prospettive per questo family business. Il 2023 di Ottaviani Spa si è chiuso con un +35% di fatturato: una crescita aziendale programmata e volutamente controllata, resa possibile grazie alle strategie introdotte per portare la storica azienda di famiglia al passo con i tempi. Insieme a Laura guidano l’azienda anche il fratello Marco come controller e la solida figura del padre, Alberto, nel ruolo di Presidente onorario.

Ci racconti la storia di questo storico marchio punto di riferimento del settore?

La tradizione di famiglia, in realtà, inizia nel 1912 con Eraclio già orologiaio e prosegue con il figlio Romolo che eredita strumenti e saperi da importanti artisti orafi-cesellatori di metà ‘800. Gherardo e mio padre Alberto, figli di Romolo, proseguono l’attività di famiglia fondando l’azienda Ottaviani e, successivamente, coinvolgono anche l’altro fratello Franco. La creazione di oggetti in argento ci caratterizza da sempre, grazie anche ad importanti riconoscimenti per numerose innovazioni tecniche e stilistiche.  Nel 2006 siamo stati i fornitori ufficiali delle medaglie delle Olimpiadi e Paralimpiadi di Torino. Oggi la Ottaviani è un’azienda che gode ancora di una grandissima fiducia sul mercato ed è capace di rispondere con rapidità ai cambiamenti che caratterizzano questa fase storica.

 

Laura, quando e perchè sei entrata nell’azienda di famiglia?

Fin da piccola vivevo l’azienda per la mia passione artistica quindi, nel 2004, appena laureata in architettura al Politecnico di Milano e dopo aver frequentato alcuni corsi all’Accademia di Belle Arti di Brera, ho fatto il mio ingresso nel reparto creativo- che poi è da sempre il cavallo di battaglia dell’azienda Ottaviani. Il mio ingresso è stato annunciato sia perché il direttore artistico mi attendeva con ansia, sia perché sono stata sempre affiancata dalle maestranze artistiche dell’azienda e da alcuni artisti del territorio che mi hanno permesso di sviluppare la mia propensione, aumentando in me il desiderio di poter entrare e guidare l’azienda di famiglia.

 

Hai proposto cambiamenti per rigenerare l’azienda e sei riuscita a guadagnarti subito la fiducia?

Ho proposto numerosi e importanti cambiamenti che riguardavano sia il prodotto che l’organizzazione trovando la resistenza delle varie aree dell’azienda, le quali ritenevano ancora vincente “fare come si era sempre fatto”. Attraverso vari “goal” però sono riuscita ad ottenere la fiducia di tutti. Una strategia vincente, per rinnovare e mantenere in vita il nostro family business, è stata quando abbiamo smesso di produrre cose bellissime ma distanti dalla contemporaneità. Ho ottenuto la fiducia totale dell’intera azienda con il grande successo sul mercato dalla linea Bijoux, che sostituiva il gioiello per cui eravamo da sempre riconosciuti ma che all’epoca soffriva del prezzo alle stelle di oro e argento.

 

Oltre al prodotto quali altre strategie hai portato per innovare il family business?

Con il mio ingresso è stato impresso maggiore dinamismo all’azienda riorganizzando tutte le aree per renderle pronte a rispondere ai cambiamenti sempre più veloci che il nostro settore richiede. Il valore riconosciuto al brand storico, ma anche le scelte legate alla creazione di nuove linee, nuovi prodotti e alla loro alta rotazione ci ha permesso di conquistare una posizione sul mercato che, oggi, ci consente di scegliere noi i punti vendita dove essere presenti.

 

Quando sei entrata in azienda c’erano già i tuoi fratelli?

Si, mio fratello e mia sorella erano entrati 10 anni prima. Il passaggio generazionale è stato particolare, in quanto noi della 3° generazione siamo entrati in due momenti molto distanti. Mia sorella era responsabile della qualità e dell’ufficio acquisti, mentre mio fratello era ed è ancora direttore di stabilimento. Nostro padre ha sempre spronato il nostro ingresso e non ha avuto mai terrore, bensì ci ha lasciato molto fare senza frenarci.

 

Tuo padre Alberto aveva pianificato una road map per l’ingresso dei tre figli? 

Nel mio caso, l’ingresso è stato senza una precisa pianificazione ma atteso e, in qualche modo, annunciato.Quanto sono entrata nel 2004 non c’è stato il sostegno esterno da parte di consulenti mentre nel caso dei  mie fratelli c’è stato un affiancamento di consulenti per capire il ruolo migliore per muovere nel futuro l’azienda.

Come è cambiata la governance familiare con il tuo ingresso? 

Nel 2004 mio padre Alberto era Amministratore Unico, mentre oggi è Presidente onorario e sempre presente nei numerosi eventi dove racconta la storia dell’azienda. Mio fratello era direttore generale, mia sorella responsabile dell’ufficio acquisti, mentre di esterni alla famiglia c’erano il direttore marketing, una direttrice commerciale e un direttore amministrativo.Oggi il CDA è composto da me come CEO, mio fratello, dalla nipote di mia sorella Paola e dal 2011 c’è anche mia cognata Giusy Garofoli che non ha ruoli operativi ed è CEO nella sua azienda di famiglia Garofoli Group.

Nel corso della storia ci sono stati passaggi societari e cessioni dell’azienda?

Si, nel 2009 c’è stato il passaggio dalla storica Ottaviani International Srl alla Ottaviani Spa, con l’uscita del fratello di mio padre e la liquidazione dei soci quindi dal punto di vista finanziario non è stato semplice. Con un affitto d’azienda successivamente subentra Giusy Garofoli che è Amministratore Delegato della Garofoli Group, un’eccellenza europea nella fabbricazione di porte. Giusy, non ha ruoli operativi in Ottaviani, ma detiene alcune quote consentendoci di consolidare la nostra azienda e di monitorarne meglio i risultati. Riteniamo sia un plus avere tra i soci un Amministratore Delegato di un’azienda così importante come Garofoli Porte.

La formula della prosperità ovvero Crescita + Competenze + Unità la ritrovi nella vostra azienda?

La crescita di fatturato, ma soprattutto di utili, mi conferma che stiamo andando nella direzione giusta con le persone giuste. Da sempre poniamo molta attenzione alla squadra aziendale interna e a quella composta dagli agenti affinché si proceda uniti tutti nella stessa direzione. Circa l’unità tra fratelli credo e crediamo che il ruolo e le specifiche competenze valgono molto di più della proprietà e quindi non ci sovrapponiamo mai nelle decisioni, ma anzi. La prossima generazione di famiglia è ancora molto giovane e quindi al momento non pensiamo ad allenare le loro competenze.

 

Che tipo di leadership hai adottato quando hai preso le redini dell’azienda?

Ho unito l’approccio da imprenditrice e quello manageriale, dovendo andare a gestire una serie ampia di posizioni che spaziano dal AD allo sviluppo di prodotto, passando per la gestione commerciale e marketing.
Come imprenditore ho ragionato per la realizzazione da zero di nuove produzioni-per la parte logistica e di profitto dell’azienda. L’approccio da manager l’ho applicato alla parte organizzativa e di previsione.
Non mi sono mai messa nella posizione di esecutrice perché -contro corrente- ho voluto introdurre molti cambiamenti avventurandomi in settori dove non eravamo leader o dove addirittura non eravamo presenti, ma dove ero molto convinta del successo per l’azienda.

 

 

Cosa ti ha più incoraggiato ad apportare cambiamenti così importanti all’azienda di famiglia?

Il mio sogno è sempre stato quello di entrare nell’azienda di famiglia e farla crescere, onorando quella che è la tradizione e, di conseguenza, proseguire anche il sogno di famiglia. Sul piano personale, inoltre, era ed è ancora molto sfidante.

 

Ottaviani si appresta a celebrare 80 anni: il vostro futuro persegue il tema della creazione del valore?

Il mondo è molto cambiato: si pensi al mercato, ma anche ai fornitori. Si è costretti a navigare ragionando a breve termine e anticipando il più possibile le esigenze del consumatore. Per la parte organizzativa, guardiamo più a lungo termine rendendo dinamica l’azienda per poter crescere. Nel 2025 celebreremo 80 anni di attività con iniziative importanti per proseguire questa nostra tradizione. Investiremo moltissimo sul nostro marchio perché è ancora estremamente forte nel settore e riconosciuto come brand storico dei preziosi.

 

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