Fa capo alla famiglia D’Antonio Limitless Holding SpA, che controlla Medspa Srl, società specializzata nel settore della cosmeceutica attraverso il brand Miamo- nato dall’impegno della Farmacista e Direttrice scientifica, Camilla D’Antonio, e dalla madre e Contessa Elena Aceto di Capriglia. Le previsioni per il 2024 puntano a 45 milioni di fatturato con obiettivi di forte consolidamento. Oggi attivi nel core-business della skincare, insieme alla sua Founder, ci sono anche altri familiari: il fratello e CEO, Giovanni D’Antonio, e il marito e Direttore Generale, Matteo Genova Bocchi Bianchi. Nell’intervista con Camilla D’Antonio parliamo della sfida centrale per questo family business dal prestigioso background in ambito medico: «stiamo facendo un grande sforzo per passare da una forma mentis di professionisti ad una forma mentis di imprenditori- a livello generazionale è l’aspetto che “mi porto dietro” e su cui devo lavorare. Questo obiettivo ha a che fare anche con la leadership: il professionista è molto accentratore, quindi si deve passare ad un’ottica più di delega e crescita di risorse per sviluppare team».
La tua è una “dinastia” di medici e farmacisti: come nasce l’azienda di famiglia?
Siamo una famiglia di medici e farmacisti: mio padre è medico, mio nonno farmacista e così anche mia madre ed io, e abbiamo diversi studi clinici in tutta Italia. Mia madre, Elena Aceto di Capriglia, oggi Presidente dell’azienda, ha sempre approcciato al “consumatore” all’interno dei nostri studi medici (più specificatamente in ambito clinico noi lo chiamiamo “paziente”) suggerendo un approccio cosmetico integrato a quella che è la parte medica: da sempre si è occupata di prescrizioni per accompagnarlo verso un miglioramento a 360 gradi. Quindi noi nasciamo all’interno di queste cliniche. Questo approccio integrato è sfociato nel 2012 nella creazione di Miamo, brand di cosmetica funzionale che fa capo a Medspa– un family-owned business, abbiamo creato tutto con le nostre risorse, con il lavoro nelle nostre attività e forti di diverse competenze: mio fratello Giovanni è un bocconiano con esperienze di finance; mio marito, Matteo Genova Bocchi Bianchi, che è il nostro Direttore Generale, è un ingegnere finanziario ex banker; mia madre, Elena Aceto di Capriglia, forte del suo background a contatto con il paziente negli studi medici ed io, Direttore Scientifico con le mie esperienze in ricerca, e conoscenze di marketing. Al momento il nostro è un case history di successo nel panorama cosmetico italiano.
Come si è evoluto nel tempo il vostro family business?
Medspa nasceva come società di gestione delle cliniche di mio padre nel 2006. Nel 2012 la società è stata utilizzata da noi per la parte commerciale e sviluppo del nostro brand di punta, Miamo. Ora stiamo lavorando al nostro riassetto aziendale ed è per questo che nel 2023 abbiamo creato Limitless Holding SpA, che ora possiede completamente Medspa Srl (detentrice del brand Miamo) e altre società collegate.
Quale generazione rappresenti e in che fase si trova ora il family business? Risultati raggiunti in termini di fatturato e dipendenti?
Contiamo ad oggi un organico di poco più di 100 dipendenti, e proiettiamo l’anno 2024 a 45 Milioni di fatturato. Abbiamo, per quest’anno, una strategia di forte consolidamento che è un +50% rispetto all’anno precedente e i nostri risultati al momento sono risultati italiani, perché stiamo lavorando all’internazionalizzazione dal 2025: partiremo con Svizzera e UK. La nostra brand awareness ha ancora un grande potenziale di crescita, come alcune analisi di mercato effettuate attestano, quindi il nostro fatturato Italia può ancora portarci grandi risultati. In Italia lavoriamo con i più grandi gruppi di farmacie indipendenti e catene, ma abbiamo anche 120 cabine estetiche in farmacia, per trattamenti professionali Miamo, che chiamiamo Miamo Lounge, e una presenza in 3 SPA di lusso in tutta Italia, che utilizzano i nostri prodotti professionali.sono molto felice.
Io rappresento la generazione founder di Miamo di Medspa: dico questo perché una cosa è vendere un prodotto e fare consulenze in un ufficio ed un’altra cosa è costruire un brand- il brand l’ho costruito io con mia madre che mi ha dato una mano. Sono quindi la prima generazione, in questo senso. Siamo due generazioni che insieme hanno lavorato a questo brand e non una generazione che ha evoluto- prima c’erano esclusivamente studi medici e non un brand.
Hai definito un tuo piano di sviluppo personale come Founder di questo business familiare?
Ci sono dei pro e dei contro nell’aver costruito un’azienda senza mai aver lavorato per una azienda (senza nemmeno essere figli di imprenditori- io sono figlia di professionisti e c’è una grande differenza). Stiamo, pertanto, facendo un grande sforzo per passare da una forma mentis di professionisti ad una forma mentis di imprenditori– a livello generazionale è l’aspetto che “mi porto dietro” e su cui devo lavorare. Questo obbiettivo ha a che fare anche con la leadership: il professionista è molto accentratore, quindi si deve passare ad un’ottica più di delega e crescita di risorse per sviluppare team. Questa è la nostra sfida più grande– per tutti, ma soprattutto per me e mia madre: mio fratello è più imprenditore nell’anima, noi sia per deformazione professionale da farmaciste, sia per cultura/background, abbiamo più un approccio verso il paziente che verso il dipendente. A livello di leadership noi puntiamo molto sulla formazione dei nostri collaboratori e dei retailer che lavorano con noi- quello che spinge a seguirci è l’approccio formativo importante a tutti i livelli.
Più aumenta la complessità dell’impresa e più è importante strutturare un modello di governance efficace: a che punto siete sotto questo aspetto?
Abbiamo fatto un grosso investimento tra il 2022 e il 2023 a livello di figure nella parte governance: dal Direttore Commerciale al Direttore Retail, … prima era una struttura aziendale costituita dai Founder e da operativi; dal 2022 abbiamo puntato al “portarci in casa” figure manageriali altamente qualificate. L’investimento in termini di governance aziendale è andato anche oltre le nostre possibilità, che ha portato tantissime competenze esterne e ci ha permesso di competere in un mercato aggressivo fatto da multinazionali del mondo della farmaceutica. Avevamo bisogno di expertise strategiche per lo sviluppo del business (a livello commerciale e marketing) e per questo ci siamo orientati su figure verticalizzate nel nostro settore; a livello di competenze tecniche (come il digital) o operative abbiamo optato anche per figure provenienti da settori trasversali.
Il vs. piano industriale prevede l’apertura al mondo dei capitali? Siete attenzionati da fondi o compratori? Cosa rende attrattivo questo family business?
No, perché siamo in disaccordo tra Founder, quindi la decisione non è ancora stata presa: né in un senso, né in un altro. Abbiamo già avuto tante richieste, ma siamo in una fase di valutazione lato capitali. Abbiamo tanti corteggiatori, ma non siamo ancora convinti che sia il momento… poi in futuro, si vedrà… Il mercato della cosmetica in generale sta vivendo un momento molto florido, è un settore molto interessante a livello internazionale. Sicuramente avere tanta innovazione scientifica è un riconoscimento che ci rende attrattivi anche all’esterno- siamo una realtà che si basa su basi scientifiche e non su basi esclusivamente marketing e questo in cosmetica è raro trovarlo.