Resilienti e maggiormente orientate al successo nel business: le PMI italiane di carattere familiare rappresentano una colonna portante del sistema economico del nostro Paese. In questa intervista per FamilyBiz parliamo di Seri-Art, azienda primaria del cremonese specializzata in serigrafia e stampa digitale, oggi giunta alla seconda generazione con un iter imprenditoriale di oltre mezzo secolo.
Seri-Art nasce nel 1966 a Cremona grazie allo spirito imprenditoriale di Valter Galbignani, caratteristica che lo contraddistingue fin da giovane. L’azienda opera nel settore della stampa serigrafia industriale su materiali plastico adesivo e non adesivo a foglio per il settore serigrafia, stampa digitale grande e piccolo formato su materiali rigidi. Oggi protagonista della vita aziendale è il dottore Matteo Galbignani e ci spiega che il fatturato aziendale nel 2021 ha raggiunto 3.2 Mln/€. A rendere possibile la crescita è il supporto da parte di risorse umane esperte, che condividono passione, amore e attenzione nel lavoro: Seri-Art, infatti, può contare per i propri risultati su 20 collaboratori di fiducia.
Intervistiamo il dottor Matteo Galbignani sul business family, considerando le sfide affrontate, da affrontare e gli effetti dell’impatto generazionale.
Ci racconti di sé e le strategie a medio e lungo termine per la crescita aziendale
Dopo la laurea in economia e specializzazione in marketing, faccio un’esperienza esterna all’azienda di famiglia per due anni nel mondo della consulenza, per poi entrare nel 2009. Quindi, ho maturato circa 12 anni di esperienza. Insieme a mio padre guidiamo l’azienda con dedizione, attenzione e intraprendenza.
Attualmente stiamo investendo sia nel comparto commerciale che in quello produttivo. Nel primo, grazie alla presenza di due country manager, stiamo cercando di aumentare la quota di export , attualmente al 20% del fatturato, portando i nostri servizi serigrafici in SPAGNA, GERMANIA, FRANCIA e UK. Nel comparto produttivo stiamo investendo in macchinari innovativi in ottica di industria 4.0 per una sempre più interconnessione tra uomo e macchina. Tali investimenti toccano entrambi i dipartimenti di stampa serigrafica e digitali.
Come valuterebbe la propria impresa di famiglia?
Parlare di sé stessi non è mai facile, sono abituato a far parlare gli altri puntando sempre sulla qualità , precisione ed etica professionale. Se dovessi fare un piccolo sforzo potrei dire che la mentalità che ha guidato- e che guida tutt’ora- l’impresa ha una forte tendenza alla passione, resilienza, lungimiranza ed umiltà. L’azienda è cresciuta sempre e pian piano, senza mai avere dei picchi di crescita per poi stabilizzarsi o avere un inversione di tendenza. Cerchiamo, sempre, di non fare “il passo più lungo della gamba”, come si usa dire, sembra retorica ma effettivamente è sempre stato così.
Matteo Galbignani, Seri-Art
Quali progetti sono in corso per valorizzare il vostro Brand, sempre in riferimento al family business…
Noi vendiamo un servizio e non un prodotto; quindi, approcci completamente differenti. In questi ultimi anni, con la mia presenza, stiamo puntando molto sulla crescita e acquisizione di nuovi mercati/clienti, grazie a nuovi processi di lead generation e inserimento in azienda di un CRM (Customer Relationship Management), investimenti rivolti a processi di inbound marketing innovativi a far conoscere il nostro servizio anche tramite social.
Come valuterebbe i percorsi individuali nel passaggio generazionale?
Il passaggio generazionale è stato impegnativo e posso dire che la cosa più importante è stata l’ascolto e il non pensare di saperne di più, che non può essere giustificato dal fatto che si sono effettuati determinati studi o perché la giovane età possa scavalcare il rispetto dei ruoli. Proprio in quest’ultima caratteristica deve esserci la determinazione di ascoltare, proporre e a volte aspettare. Ancora oggi, all’età di 40 anni, ho la grandissima fortuna di avere al mio fianco mio padre che, grazie alla sua esperienza, mi dà consigli fondamentali per poter trarre le idee vincenti.
Quali impatti fiscali e legali per il cambio generazionale?
Sotto l’aspetto fiscale e legale, non abbiamo avuto particolari impatti, però, abbiamo già scritto il patto di famiglia per dare una continuità all’azienda nel suo futuro.
Chi prende le decisioni organizzative e strategiche importanti?
Essendo una piccola impresa di famiglia i vertici aziendali “si sporcano le mani” tutti i giorni! Siamo una squadra, ad oggi mio padre è ancora l’amministratore delegato e io figuro come consigliere. Ho una sorella che non ha avuto interesse ad entrare in azienda e copre un ruolo dirigenziali in altra azienda in ambito completamente diverso.
Valuta l’avvio di un nuovo business da parte dei discendenti?
Più che nuovo business si valuta un crescita aziendale per vie di acquisizione. È ancora embrionale come idea ma si comincia a parlarne.
Nel caso di una discontinuità generazionale, quali scenari prevede?
Ad oggi il pensiero sui miei figli è ancora lontano, dato la loro tenera età ; però se dovessi pensare ad un futuro non obbligherei assolutamente l’ingresso ai miei figli in azienda, deve essere una cosa naturale. Se non ci fosse una continuità che riguarda la terza generazione darei in mano l’azienda ad un manager. Il pensiero di venderla non è assolutissimamente da prendere in considerazione.
Quali ambizioni e previsione sulle prossime sfide da affrontare?
Sono entrato in azienda nel 2009 con la prima grande crisi finanziaria per poi affrontare, 2 anni fa, la pandemia, una situazione inimmaginabile per tutti, ed ora incombe una situazione critica come quella della guerra in Ucraina che sta cambiando gli scenari di crescita globali. La visione non è assolutamente chiara, molte aziende cominciano a mettere in dubbio se fare o meno investimenti. A mio avviso si sta giocando una partita impegnativa e le aziende capitalizzate, che hanno in questi anni operato in maniera corretta, potranno uscirne indenni.