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Governance e Capitali per la crescita  

24 Ottobre 2024

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In “casa” Galvanica Cedratese S.r.l. si punta all’innovazione

di Marianna Iandolo

Fondata nel 1952 da Emilio Bossi con un’organizzazione a carattere artigianale, la Galvanica Cedratese S.r.l. opera da settant’anni nel settore meccanico dei trattamenti superficiali dei metalli, in provincia di Varese. Il primo ampliamento della struttura risale al 1994, l’ultimo al 2011. È del 2012 la decisione dell’allora Amministratore Delegato, Massimo Bossi, di aprire un nuovo ramo aziendale dedicato ai processi speciali e alla verniciatura negli ambiti aeronautica, difesa e spazio. Lo stesso anno, la società entra a far parte del Lombardy Aerospace Cluster. Alle tre generazioni passate va il merito di aver reso quest’azienda quello che è oggi: Emilio, Elio, Massimo e Luisa sono stati le fondamenta della Galvanica Cedratese e il ricordo dei loro insegnamenti ne è il tesoro più prezioso. Oggi i discendenti di IV grado proseguono per costruire al meglio il futuro dell’impresa di famiglia, con un numero di 27 dipendenti e un fatturato annuo di circa 2.7 Mln/€.

Giacomo 34 anni, figlio di Massimo Bossi, dopo aver conseguito la licenza ATPL per velivoli ad ala fissa, entra in azienda nel 2011, inizialmente con il compito di gestire e di ottimizzare il nuovo impianto di processi speciali voluto dal padre, poi con il ruolo di responsabile qualità ed in seguito di responsabile di produzione. Sua sorella Francesca, trent’anni, dopo aver conseguito la laurea triennale all’Accademia delle Belle Arti – Design del prodotto industriale entra nell’azienda di famiglia nel 2017 come impiegata commerciale; è componente del Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori di Varese.

Giacomo, definirebbe il percorso odierno della sua azienda di sviluppo o di rilancio? 

Direi che siamo in una fase ibrida, lo sviluppo è sempre al centro della nostra azienda. Crediamo infatti che mantenere il passo con i tempi, adeguandoci alle nuove tecnologie, sia fondamentale per continuare ad offrire ai clienti un prodotto di alta qualità. I tempi oggi richiedono, oltre a capacità tecniche e tecnologiche, un’elevata attenzione ed una cura delle politiche ambientali. Galvanica Cedratese è sempre stata attenta all’ambiente, infatti, in accordo con le linee guida europee, stiamo sostituendo i processi ad alto impatto ambientale con quelli equivalenti a basso impatto. Il percorso di rilancio è purtroppo legato alla morte improvvisa di nostro padre. Da qui la decisione di continuare insieme a mia sorella. Consapevoli di dover accrescere la nostra conoscenza e la nostra esperienza per riempire l’enorme voragine lasciata da papà, il rilancio da noi pensato si basa soprattutto sulla scelta e sulla formazione dei collaboratori; crediamo infatti che costruire un team di professionisti appassionati e capaci sia la prima fase per una concreta ripresa che poi genererà sviluppo.

Fratelli Bossi - Galvanica Cedratese Srl

Qual è il suo ruolo in quest’ottica? 

Io e Francesca cerchiamo di dividerci responsabilità e mansioni per quelle che sono le nostre attitudini: io mi occupo più di transizione tecnologica ambientale e dei tecnicismi legati ai processi, mentre mia sorella più delle richieste dei clienti, dell’organizzazione del lavoro e dei rapporti con gli enti statali.

Quanto ciò che fa rientra in un contesto di innovazione a cui voi giovani siete principalmente chiamati a partecipare?

Fortunatamente nel mio lavoro molto rientra in un contesto pioneristico. Uso l’innovazione per raggiungere gli obbiettivi: mi dà spunti sul futuro e strumenti per migliorare il presente. Il passaggio generazionale contribuisce a dare forza alla spinta innovativa iniziata già da papà, e questo si concretizza nell’aggiornarsi su i più recenti trattamenti superficiali e sulla loro applicazione, sulla metodologia per essere un’azienda a basso impatto ambientale ma anche sullo sviluppo del sistema di gestione dell’azienda, della progettazione di nuovi impianti produttivi e dell’aggiornamento di quelli ormai obsoleti.

Francesca, lei si dedica per lo più all’assistenza dei clienti. Cosa dà più valore al vostro brand? 

Cerchiamo la precisione. Sono fondamentali la qualità dei prodotti, la conoscenza che si tramanda di generazione in generazione e l’elevata competenza in lavorazioni complicate. Senza dimenticare la serietà verso il cliente. Fare squadra porta valore aggiunto a noi e a loro.  Gli insegnamenti di nostro padre sono il nostro più grande valore.

La perdita di suo padre ha rappresentato anche il momento più difficile affrontato in azienda. Come ha vissuto il passaggio generazionale?

Il passaggio generazionale è stato ed è a tutt’oggi complesso, in quanto al tempo dovevo ancora completare il mio percorso. Tuttavia mi ritengo fortunata, perché l’esperienza maturata al fianco di mio padre mi ha permesso di affrontare con più serenità gli ostacoli anche odierni sul mio cammino. Dopo la sua scomparsa, il nostro team ci ha permesso di gestire al meglio la situazione. In più, la divisione netta dei nostri ruoli e compiti ha creato una realtà di lavoro stabile e performante.

Giacomo, all’interno del family business, come descriverebbe il suo contributo? 

Da quando sono entrato in azienda sono stato chiamato ad operare e a conoscere i tecnicismi di ogni reparto, la mia conoscenza aziendale è quasi totale. Da qui il mio contributo è quello di dare un’idea di sviluppo del contesto aziendale, dei suoi processi e delle lavorazioni.

Quali i risultati raggiunti sino ad ora dall’azienda, prima e dopo il suo arrivo?

Sono entrato proprio all’inizio di un cambiamento radicale che alla fine posso dire essere stato vincente e decisivo nel definire quello che siamo diventati oggi. Siamo passati da un’azienda con 10 dipendenti, che si occupava di trattamenti superficiali per l’industria generale con impianti manuali, ad un’azienda che ora ha 27 dipendenti e che registra il 95% del suo fatturato nel campo dell’aeronautica-difesa-spazio con impianti automatici all’avanguardia. I risultati che abbiamo raggiunto sono tanti e spaziano da conquiste in termini di qualità dei processi produttivi a quelle in termini di certificazioni da parte dei maggiori attori in campo di aeronautica-difesa-spazio e di enti di certificazione internazionali. L’azienda ha raggiunto un buon livello di stima per l’alto grado di qualità del prodotto, di puntualità, di precisione nella gestione di urgenze e di parti complesse.

Francesca, che tipo di Governace c’è all’interno della società?

Galvanica Cedratese utilizza una governance basata su un modello ordinario.

E cosa pensa della finanza innovativa?

La diversificazione di fonti di finanziamento altre rispetto a quelle bancarie e la corrispondente offerta di opportunità d’investimento offrono interessanti occasioni sia a livello economico sia a livello gestionale, facilitando la fuoriuscita di dati che prima venivano monitorati con difficoltà. Si spera che queste risorse aumentino e possano aiutare in modo notevole le PMI nella loro crescita.

Quali sono state a suo avviso le principali sfide affrontate dall’azienda e quali le prossime? 

La sfida maggiore è stata ed è quella di assicurare continuità aziendale, dopo la morte di nostro padre. Le altre che vedo all’orizzonte sono legate alla situazione odierna: sarà una sfida cercare di non alzare di troppo i costi di lavorazione dovuti agli aumenti di energia e di materie prime, di trovare collaboratori stabili a cui piace lavorare in fabbrica e infine di entrare in nuovi mercati esteri.

Giacomo, quali sono gli obiettivi dell’azienda da raggiungere a breve e a lungo termine?

Autonomia energetica ed idrica, grazie alla realizzazione di impianti fotovoltaici e di recupero/depurazione delle acque usate durante le lavorazioni; l’aumento di spazi coperti aziendali e l’ammodernamento delle linee produttive; infine, l’inserimento di nuove lavorazioni.

Avete già in mente nuovi progetti?

Ci sono in programma nuovi lavori di ampliamento per far spazio ad impianti dedicati alla verniciatura e alla preparazione di superfici non metalliche (materiali compositi). Abbiamo in progetto, anche un campo fotovoltaico per diminuire i consumi di energia elettrica di circa il 30%, e un nuovo impianto dedicato ai processi speciali. La lista è abbastanza lunga ma viviamo tempi incerti in cui è meglio procedere con avvedutezza.

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