PMI italiana a gestione familiare, Miselli Srl è una storica azienda di Reggio Emilia che si occupa da più di 50 anni della produzione di accessori per componenti oleodinamici. Negli ultimi tempi ha avuto un forte sviluppo accreditandosi come uno dei principali player internazionali del settore ed un punto di riferimento per tutte quelle imprese che vogliono crescere avendo testa nello scacchiere globale e cuore nel territorio nazionale. Ne parliamo con Martina Miselli che rappresenta la terza generazione in azienda dove ricopre il ruolo di Responsabile Area Estero oltre ad essere Vicepresidente Confindustria Giovani Emilia Romagna. È lei a raccontarci la storia di una impresa che nasce negli anni della ricostruzione a seguito della crisi postbellica delle storiche ‘Officine Meccaniche Reggiane’.
Un ritorno alle radici per andare avanti
La vocazione meccanica dell’impresa e del suo ambiente arriva da lontano. Essa, infatti, affonda le proprie radici da un lato nella consolidata tradizione agricola del territorio, presupposto a partire dal quale sono nati e si sono affermati numerosi produttori di tecnologie per il settore primario, dall’altro nella felice esperienza delle vecchie Officine Reggiane, il cui lascito, in termini di competenza, professionalità e spirito imprenditoriale, continua ancora oggi a caratterizzare la vita economica della provincia reggiana. «In quel periodo la Miselli e Besogni era una piccolissima bottega artigiana. Oggi siamo una realtà di circa 30 dipendenti con tre stabilimenti produttivi, il fatturato è in costante crescita» afferma Martina che prosegue: «la nostra offerta è ampia e ben strutturata, pensata per soddisfare tutte le richieste in tema di realizzazione di stampi per materiale termoplastico e stampaggio di articoli tecnici per conto terzi». Ma c’è un fattore alla base della crescita del modello reggiano e nel caso aziendale della Miselli: la crescente specializzazione nel segmento della fornitura e della subfornitura e, in particolare, nel segmento della componentistica. Tra gli anni Settanta ed Ottanta la provincia di Reggio Emilia si specializza nel settore meccanico. Oggi il manifatturiero continua ad essere il cuore produttivo del distretto reggiano con la meccanica, e più in particolare il settore della componentistica, a rappresentarne la spina dorsale. «Noi siamo una nicchia della nicchia. In Italia siamo solo in tre a realizzare questi prodotti che esportiamo in tutto il mondo». Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo insieme a Martina la storia di una azienda che è lo specchio di come tante piccole realtà famigliari sono state capaci di compiere tanti piccoli miracoli.«Negli anni Ottanta mio padre eredita l’azienda a soli 22 anni. È da solo a guidarla. Mia zia entrerà dieci anni dopo e con un ruolo amministrativo. Oggi siamo mio padre, mia zia, mia cugina ed io. I nostri uffici sono rappresentati da un grande open space che è teatro di riunioni e discussioni talora piuttosto accese, sempre luogo di confronto, condividiamo tutto. Credo sia il dialogo costante il segreto del successo di scelte vincenti». Sotto la guida del padre l’azienda inizia a specializzarsi nella produzione e commercializzazione di accessori in plastica per componenti oleodinamici, forte delle tecniche apprese nelle precedenti esperienze e soprattutto per servire il mercato locale, caratterizzato da un elevata presenza di costruttori oleodinamici.
Martina Miselli, Miselli Srl
Qualità e sostenibilità per competere nello scacchiere internazionale
Negli anni Novanta cambiano l’assetto societario e la strategia della azienda che espande il proprio mercato all’estero sia attraverso una rete di rivenditori, che tramite clienti diretti utilizzatori del prodotto. In questi anni Martina consegue la laurea in economia ed entra ufficialmente in azienda: «Come tanti giovani imprenditori ho spesso pensato di non essere all’altezza del mio ruolo e delle mie responsabilità. Grazie a Confindustria giovani- precisa- ho potuto visitare numerose aziende trovando l’ispirazione di cui avevo bisogno per mantenere l’entusiasmo nella mia crescita professionale». Nel tono vi è una punta di amarezza rispetto agli studi universitari che l’hanno riempita di nozioni senza allenarla sufficientemente al contatto con la realtà a sua detta. Fatto sta che il suo spazio in azienda se lo deve guadagnare con le unghie e con i denti. «‘Adesso vediamo’ è la frase che mi sono sentita ripetere spesso. Forse per qualcuno potrebbe essere stata demotivante perché succede che lavori intensamente ad un progetto che ti vedi rallentato se non bocciato. Io invece ho reagito raccogliendo la sfida e ritornando ogni volta da mio padre con questa idea nella testa: ok adesso lo convinco con i fatti. Ho portato sempre pacchetti di proposte concrete supportate da analisi dettagliate. Ho vinto le mie battaglie con i numeri alla mano». Dalla A di ascolto alla Z di zelo i giovanissimi della terza generazione devo essere capaci di dimostrare ogni giorno di avere le skills dell’imprenditore in grado di crescere nonostante le criticità del momento. Sono le soft skills, che danno l’idea di una visione, ad essere indispensabili al pari delle competenze tecniche e abilità per affermarsi nello sfidante panorama attuale. Alla fine degli anni Duemila Miselli consegue per la prima volta la Certificazione del proprio sistema aziendale secondo le norme ISO 9001, rilasciata dal BVQI Bureau Veritas Italia. L’attenzione alla qualità non manca da parte della terza generazione che si mostra sensibile ai temi della transizione energetica. «Nel 2008, in tempi non sospetti, abbiamo investito in un sistema di pannelli fotovoltaici per diversificare le risorse energetiche che hanno iniziato ad essere orientate verso l’energia pulita da fonti rinnovabili. Crediamo fortemente nel ruolo della sostenibilità come fattore critico di successo». Sono gli anni dei grandi investimenti. Al fine di incrementare il livello di servizio per la clientela, l’azienda trasferisce la propria sede in un nuovo stabilimento di 2300 mq di cui 1800 di superficie produttiva e 500 mq di uffici.
Risposte as hoc per ogni esigenze
I principali sforzi del team si concentrano ad offrire una sempre maggiore qualità al cliente che riguarda in primis il prodotto e le sue innovazioni, ma anche e soprattutto il servizio. Grazie all’innovazione costante infatti l’impresa reggiana è stata capace di proiettarsi in un mondo sempre più globalizzato e di mantenersi competitiva, in Italia come sui mercati internazionali. Tutto ruota intorno all’attenzione per il cliente con l’intento di instaurare un dialogo concreto sulle sue necessità. «È di mia cugina ed io l’idea di impiegare un magazzino verticale in ottica di maggiore personalizzazione dei servizi e di più rapida risposta alle esigenze del mercato. Per alcuni prodotti riusciamo a evadere le consegne in 24 ore. Abbiamo reso il magazzino più flessibile». La struttura flessibile del modello di magazzino voluto dalla nuova generazione permette grande reattività all’andamento del mercato e alle difficoltà logistiche di alcune tratte commerciali. Operando all’interno di un mercato globalizzato, la percentuale di vendite export si attesta ogni anno intorno al 50% del fatturato complessivo. La prospettiva è quella di crescere oltre questa percentuale. «Siamo piccoli, non si può fare è una frase che senti spesso ripetere nelle conversazioni fra imprenditori di lungo corso. Il nanismo dimensionale non è tuttavia sinonimo di bassa crescita». Ci vogliono le idee chiare, visione e coraggio a scegliere ad essere imprenditore in un sistema complesso come quello di oggi. Ma questa meglio gioventù del settore meccanico ha dimostrato di averlo. Perché d’accordo l’importanza del marketing e del controllo di gestione ma le aziende sono fatte di persone.