Risvegliare mercati maturi del fresco con nuove proposte commerciali per la GDO e rinfrescare il mondo della formazione con il progetto Accademia sono alcune delle recenti tappe di Valcolatte per creare un percorso di valore di lungo periodo.
Cosa guida le scelte d’acquisto quando siamo davanti allo scaffale di un supermercato? Al supermercato gli italiani comprano prima di tutto informazioni. Attraverso la lente della decima edizione dello Osservatorio Immagino di GS1 Italy, nuova denominazione di Indicode-Ecr, l’unico ente italiano autorizzato al rilascio dei codici a barre GS1, lo standard mondiale per la riconoscibilità dei prodotti, risulta chiaro che di fronte a un consumatore consapevole la chiave non è piùla marca o la disponibilità del prodotto, ma le informazioni. Informazioni sempre più presenti in etichetta e rilevate dallo studio su oltre 125mila prodotti alimentari e non, che l’Osservatorio incrocia con i dati Nielsen. Ne esce una fotografia dei trend del largo consumo che stando ai dati piu recenti valeva 39 miliardi di euro, pari all 83% del venduto di ipermercati e supermercati italiani. Un po’ perché sono rese obbligatorie dal legislatore un po’ perché le aziende hanno utilizzato il packaging come fonte di comunicazione, il consumatore cerca soprattutto informazioni e le utilizza mettendole banalmente nel carrello della spesa. Ecco che le etichette dei prodotti raccontano i consumi degli italiani che davanti a un grano proveniente da territorio nazionale fanno la scelta di questo prodotto a differenza di altri. Ad essere premiato in tavola è il cibo del territorio possibilmente locale e sicuramente 100% italiano. Ne abbiamo parlato con Valentina Panizzi, Direttore commerciale di Valcolatte spa, storico caseificio che produce formaggi dal lontano 1914 con headquarter produttivo a Pontenure (PC), una seconda sede produttiva in Ungheria e due sedi distributive, una in Albania con due piattaforme una a Tirana e una a Saranda e una in Spagna con quattro piattaforme, Madrid, Barcellona, Siviglia e Malaga. Il caseificio nasce nel canale Fuori casa e si piazza negli anni al secondo posto in Italia nelle vendite di mozzarella per pizza dopo Galbani.
Quattro anni fa Valcolatte spa decide di approcciare anche il canale Retail creando la ricetta di RiCcotta 250g, la ricotta alla piacentina, prodotta con 100% latte italiano.
A distanza di quattro anni dal lancio, RiCcotta 250g Caseificio Valcolatte si posiziona tra i primi posti tra le ricotte più vendute in GDO.
Lanciata sul mercato nella primavera 2018, grazie al suo gusto particolarmente apprezzato dal consumatore, ad importanti investimenti pubblicitari e alla fiducia della GDO, RiCcotta ha scalato progressivamente la classifica “Top Item” di Nielsen delle ricotte più vendute e, con un posizionamento premium.
Ripercorriamo con Valentina Panizzi, quarta generazione dell’azienda fondata dal Bisnonno Enzo, le tappe di una storia di una strategia di successo.
Evolvere nel settore attraverso il debutto nella GDO
Le leve da governare oggi, per chi sceglie di fare l’imprenditore in questo settore, sono molto più numerose che in passato. In un contesto ipercompetitivo e ipersegmentato come quello attuale, nella Gdo soprattutto, occorre saper intercettare i flussi di consumo con un posizionamento adeguato e con la formula adatta.
«Il progetto di entrare nella grande distribuzione è stato lungamente meditato. Il primo step è stato chiedere il parere ad una persona esperta in materia chiedendoci se percorrere la strada del co-packer o diventare un brand. Delle due abbiamo optato per la seconda strada. Come fare? Il passaggio successivo è stato affidarci ad un consulente di lunga esperienza per avviare le operazioni di rebranding e contemporaneamente metterci nelle mani di agenzie pubblicitarie di successo per la parte promozionale. Inizialmente l’investimento è stato importante, ma ci abbiamo creduto e nel giro di cinque anni, un tempo congruo per sviluppare un progetto complesso, siamo stati ripagati».
Capire che nel tuo territorio c’è un tesoro da valorizzare e lanciarsi nella sfida di farlo conoscere al mondo attraverso un canale Horeca concepito come una filiera e attraverso la Gdche non fa sconti è stato il contributo della quarta generazione di una famiglia che di traguardi ne aveva macinati ma che non ha smesso di pensare in grande. Il successo di un brand nell’alimentare nasce dalle materie prime e la qualitàcombinate al ruolo delle persone che rappresentano la linea di demarcazione tra chi riesce ad imporsi sul mercato e chi è destinato ad avere un ruolo di secondo piano. Il legame di Valcolatte con il territorio è forte e questa è la parte della tradizione. La quarta generazione è curiosa e digitale e questa è la parte dell’innovazione. Cambiamento e innovazione uniti a contaminazione fra esperienza e novità possono portare un brand ai vertici del mercato. L’altro grande tema è il packaging. Nel caso di Valcolatte era stato inizialmente sottoposto al giudizio di un gruppo di consumatori in varie regioni italiane e bocciato a gran voce.
«Lo abbiamo migliorato, studiato e perfezionato. Oggi siamo più maturi e allineati al consumatore- precisa Valentina- il consumatore ci identifica come un caseificio storico che produce prodotti affidabili e di qualità».
Per i new brand in linea con le tendenze, gli errori da evitare soni due: trascurare l’identità del marchio e il rapporto con il cliente intesi come accoglienza e come servizio. Il consumatore, sempre più attento e informato, vuole riconoscersi in un prodotto che trasmetta i suoi stessi valori.
L’impresa diventa Accademia: cosi formiamo i nostri talenti.
I piani di sviluppo sono sfidanti e si accompagnano ad una forte attenzione per l’aspetto formativo del personale. Valentina Panizzi è particolarmente fiera della capacità della azienda di attrarre giovani di valore. Illustrare l’origine, la storia e le caratteristiche dei prodotti a marchio Valcolatte e raccontare ì valori di una filiera 100% italiana: è questa la missione dell’Accademia nata su progetto di Valentina «una mia creazione. Offriamo qualità e serietà, caratteristiche fondamentali per essere un polo di attrazione nei confronti di chi vuole fare questo mestiere».
Competenza, professionalità e onestà sono le basi per il successo di un prodotto o di un servizio. Ne sono convinti a Valcolatte dove si pensa che le giovani generazioni vadano rispettate.
«I giovani che hanno passato le selezioni dell’Accademia sono stati assunti quindi abbiamo dimostrato di dare opportunità concrete alle persone su cui investiamo».
Accessibile dal sito della azienda, ricca di notizie e aggiornamenti sulle attività, oltre che di tutte le informazioni per conoscere l’azienda e i suoi prodotti, l’Accademia è una piattaforma di comunicazione fra il mondo dell’impresa e il mondo della formazione che non passa necessariamente dalle sedi istituzionali.
«Noi abbiamo selezionato anche giovani che non erano laureati per dare loro una cultura aziendale. Se sono adatti alla vendita, una cosa che hai nel DNA, perché non dare l’opportunità di esprimersi senza perdere tempo. Detto ciò, noi crediamo e collaboriamo con le sedi universitarie: a Piacenza per esempio il Prof. Fornari è uno dei nostri punti di riferimento».
L’Accademia è una iniziativa pensata e voluta dalla quarta generazione con l’intento di far conoscere in maniera chiara ed esaustiva la storia e la tradizione della famiglia che ha fondato l’azienda, i suoi valori, la storia dei suoi marchi italiani e come promuoverli, l’impegno per la sostenibilità sociale e ambientale, i siti produttivi, i progetti economici e il giusto mindset per affrontare le sfide future.
«Questo progetto – aggiunge Valentina Panizzi- è maturato e concretizzato proprio durante quei lunghi mesi di lockdown che hanno visto il nostro settore in grande difficoltà a causa della pandemia. Proprio in virtù della importante e lunga storia della nostra azienda nel canale commerciale Horeca abbiamo voluto dare un segnale per sottolineare il nostro impegno nel rilancio del mercato investendo sui giovani che sono il nostro futuro».
Come a dire che il profitto è importante ma la crescita vera si ottiene con uno spirito di gruppo. Al centro c’è il team: le persone devono essere motivate e valorizzate. La qualità dei prodotti deve essere allineata con la qualità del lavoro svolto internamente.