giovedì, Dicembre 12, 2024

I SALOTTI DI FAMILY BIZ

La Governance proprietaria, aziendale e familiare nei family business   

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Allenare le competenze della futura generazione

Il caso Soema Srl

di Alessandro Carlorosi

SOEMA è leader nel settore della fornitura di bagni e spogliatoi per comunità con progetti chiavi in mano. L’azienda familiare viene fondata a Recanati nel 1985 dall’intraprendenza di Enzo Fava e Giuseppe Manfredini, che con coraggio e lungimiranza hanno avviato da zero la loro avventura imprenditoriale progettando e producendo rubinetti automatici azionati da fotocellule. I fondatori sono ancora alla guida del family business, che si trova ora in una fase delicata: cambio di leadership con due generazioni molto distanti sul piano anagrafico, le quali devono convivere e avvicendarsi. Enzo Fava e Giuseppe Manfredini, giorno dopo giorno, stanno lasciando le redini dell’azienda rispettivamente alla figlia Sara e alla nipote Linda Francesconi. L’organizzazione aziendale, costruita nel tempo, e alcune scelte pianificate stanno dimostrando come il passaggio dai due fondatori alle due giovani discendenti può avvenire in modo positivo. SOEMA si prepara ad un cambio epocale avviando una leadership che diventa tutta la femminile. Abbiamo intervistato Enzo Fava (F) e Giuseppe Manfredini (M) rispettivamente Amministratore e Presidente con pari poteri.

SOEMA dal 1985 progetta e realizza bagni e spogliatoi per comunità chiavi in mano, quali sono stati gli ingredienti e le strategie per rigenerare in modo continuo questo business?

 

F. Nel corso del tempo abbiamo prestato molta attenzione al cambiamento del mercato e introdotto costantemente nuovi prodotti sempre aggiornati, al fine di rispondere alle esigenze dei settori ai quali SOEMA si rivolge. Altro elemento fondamentale per essere sempre al passo è stato quello di puntare su una formazione costante di tutti i collaboratori, dalla produzione al personale negli uffici.

 

G. Sostanzialmente il business di SOEMA non è cambiato, ma si è evoluto nel corso degli anni. Abbiamo capito che oltre ai nostri prodotti serviva fornire anche un servizio che coprisse la fase di progettazione, realizzazione e di assistenza tecnica post fornitura.

 

 

 

Avete saputo rigenerare il business guidando l’azienda da manager o da imprenditori?

F. Siamo stati degli imprenditori-artigiani perché SOEMA è un’impresa artigiana, dato che realizza prodotti e progetti chiavi in mano costruiti ogni volta intorno all’ambiente che ci viene presentato dal cliente.

 

G. Operando in modo artigianale in pratica realizziamo tutto all’interno e nel corso degli anni, io e Enzo da tecnici, abbiamo seguito lo sviluppo dei prodotti per rispondere alle esigenze molto particolari del settore in cui operiamo, dando così ai prodotti SOEMA una forte valenza.

 
 

 

In questi anni avete adottato una gestione dell’azienda basata sulla tradizione o improntata all’innovazione e al cambiamento?

 F. Tradizione e innovazione sono due fattori che non sono disgiunti nella nostra storia, ma prevale l’innovazione in quanto le nuove tecnologie – meccaniche ed elettroniche – hanno rivoluzionato continuamente i nostri prodotti. La tendenza ad innovare i prodotti seguendo le tecnologie di fatto ci ha portato ad essere sempre innovativi- anche sul piano della gestione aziendale.

 

 

È in atto un passaggio di leadership ai componenti della nuova generazione e delle rispettive famiglie?

 

F. Si, stiamo affrontando il passaggio generazionale vero e proprio con un graduale trasferimento dei ruoli a mia figlia Sara e a Linda la nipote di Giuseppe. Sara e Linda rappresentano il futuro di SOEMA. Abbiamo avviato questo processo da alcuni anni, ma ora siamo in una fase avanzata e matura. Sara è entrata in azienda nel 2010 dopo la laurea in economia e commercio, mentre Linda, avvocato, ha iniziato a collaborare con SOEMA qualche anno prima come consulente legale e responsabile dell’ufficio legale in outsourcing e poi come responsabile del personale.

 

 

Come è stato preparato e come state gestendo questo passaggio generazionale così delicato?

 

F. Abbiamo creato un comitato direttivo composto da 6 persone che per ora ha un ruolo consultivo. Oggi il comitato è composto da me, Giuseppe, Sara, Linda, il direttore commerciale e il direttore di produzione che conoscono bene l’azienda perché sono in SOEMA praticamente da sempre. Il comitato ha anche l’obiettivo di creare sinergia e affiatamento interno, accompagnando progressivamente l’uscita mia e di Giuseppe. Non abbiamo pianificato temporalmente la nostra uscita perché dipende dalla capacità del comitato di rendersi autonomo.

 

 

Sara e Linda oggi che ruoli ricoprono nella gestione operativa dell’azienda?

 

F. Sara segue la parte amministrativa, mentre Linda quella legale e della gestione del personale mettendo in campo le competenze acquisite con i loro percorsi formativi e l’esperienza professionale maturata in questi anni.

 

G. Da circa 3 anni entrambe sono supportate da consulenti che le aiutano a crescere sul tema della leadership e su quello delle competenze specifiche.

 

 

Quali sono i punti deboli e quelli di forza che vedete nel cambio generazionale?

 

F. Sara e Linda sono giovani e per ragioni anagrafiche sono entrate a tutti gli effetti in SOEMA, quando l’azienda fondata da me e Giuseppe, aveva già percorso circa 25 anni di intenso sviluppo. Io e Giuseppe in questi 38 anni abbiamo dato una forte impronta a questa azienda. È un dato di fatto che trovarsi, oggi, a guidare SOEMA in una fase così avanzata del percorso aziendale potrebbe portarle a considerare l’azienda con un approccio più distaccato rispetto al mio e quello di Giuseppe

 

G. Si, questo aspetto noi lo consideriamo un dato di fatto più che definirlo un punto debole, infatti l’approccio più distaccato rispetto al nostro potrebbe essere un vantaggio che le aiuta a proporre novità e cambiamenti in azienda.

F. Tra i punti di forza constatiamo con certezza la loro buona volontà, l’impegno e sappiamo perfettamente che menti giovani sono propense al cambiamento necessario per l’azienda.

 

 

Come lavorate per sanare o valorizzare questi punti?

 

F. Giorno dopo giorno stiamo delegando sempre più tenendo anche conto del tipo di decisioni da prendere. La scelta è in quanto tempo concludere questo passaggio, ma questo dipende da quanto siamo attaccati noi e da quanto sono brave loro a diventare autonome.

 

 

La futura governance sarà chiamata a sostenere e gestire un cambiamento “epocale” per SOEMA in termini di assetto organizzativo e leadership aziendale. Più nello specifico, come avete accompagnato questo percorso?

 

F. Per questo passaggio così delicato e importante ci avvaliamo del supporto di consulenti esterni, soprattutto per ciò che riguarda l’aspetto personale e dunque il rafforzamento della leadership. 

 

G. L’azienda SOEMA è articolata e complessa perché oltre alla creazione dei prodotti forniamo anche consulenza a progettisti, architetti e ingegneri in tutte le fasi del progetto. Inoltre, non facciamo prodotti standard ma ogni fornitura è un progetto a sé quindi i problemi da gestire si moltiplicano. Siamo una piccola azienda, ma dotata di tutti i dipartimenti paragonabili ad una grande. Il passaggio di consegne, dunque, è anch’esso complesso perché la gestione è ampia e articolata. Sara e Linda comunque godono della nostra fiducia per aiutarle a gestire in futuro tutto ciò.

 

 

L’organizzazione aziendale costruita in questi anni dunque resterà e quale ruolo in termini governance aspetterà in futuro alla nuova generazione?

 

F. Si, l’organizzazione aziendale messa a punto in questi anni rimarrà anche in futuro con un responsabile per ogni dipartimento. 

G. Il consiglio direttivo, oggi composto da 6 figure, ha un ruolo consultivo della direzione generale e in futuro diventerà organo di direzione di SOEMA e Linda e Sara saranno chiamate ad assumere il ruolo di direzione generale.

 

 

 

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