giovedì, Dicembre 12, 2024

I SALOTTI DI FAMILY BIZ

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CMS SPA, Elena Salda: «50 anni di storia partendo dai nostri valori»

di Francesco Fravolini

CMS SPA nasce nel 1975, opera nel campo della meccanica e delle lavorazioni conto terzi, sviluppa competenze tecniche. Sono trascorsi quasi cinquant’anni e l’azienda vuole guardare alle sfide future con determinazione, partendo dai valori culturali della famiglia imprenditoriale: responsabilità sociale di impresa, centralità delle persone e fiducia nelle nuove generazioni. Elena Salda, amministratrice delegata di CMS SPA, racconta il passaggio generazionale del proprio family business, delineando le nuove frontiere economiche.  

Che tipo di percorso formativo e quale ruolo ricopre nell’azienda?

Ho frequentato il liceo scientifico Tassoni di Modena, una scuola che mi ha insegnato l’importanza della organizzazione del tempo, del corretto utilizzo delle proprie energie e dell’approfondimento personale. Ho poi seguito il corso di Laurea in Matematica. In quegli anni mi sono dedicata ad attività di sostegno, non solo scolastico, per bambini e adolescenti, esperienza che ha sviluppato la mia, probabilmente innata, predisposizione all’ascolto e alla condivisione. Una volta entrata in azienda mi sono occupata di Risorse Umane e ho intrapreso un percorso di formazione e di coaching, che tutt’ora seguo con molta soddisfazione: il coaching è uno strumento potentissimo per permettere a ognuno di noi di focalizzare, pianificare e raggiungere i propri obiettivi. Parallelamente ho coltivato la mia passione per la scrittura frequentando corsi alla Scuola Holden di Torino. Quest’anno, infine, mi sono iscritta al Master sulla Comunicazione e il Problem Solving strategico al Centro di Terapia Strategica del Professor Nardone. Penso che studiare e coltivare se stessi sia un dovere che abbiamo verso di noi nonché una grande opportunità. Attualmente sono Amministratore Delegato di C.M.S. SpA e ricopro il ruolo di Responsabile Risorse Umane e Comunicazione.

Elena Salda

Un focus sull’azienda per conoscere criticità e opportunità da valorizzare?

CMS SPA collabora da anni in veste di partner con importanti multinazionali operanti specialmente nel food processing e nel packaging alimentare/farmaceutico: settore, quest’ultimo, che nel prossimo decennio subirà profondi cambiamenti dovuti alla transizione ecologica e a nuovi trend di consumo sempre più attenti al concetto di sostenibilità. Non mi piace vederla come una criticità, preferisco interpretarla come un’opportunità per ampliare le nostre competenze ed estendere la nostra operatività ad ambiti diversi. Da tempo stiamo rivolgendo la nostra attenzione a nuove aree di business, per diversificare quanto più possibile il nostro portafoglio clienti e rafforzare la nostra competitività intersettoriale. La nostra firma continuerà ad essere sempre la stessa: competenze tecniche sviluppate nel tempo, attenzione al cliente, certificazioni di qualità. Una struttura preparata in grado di assicurare stabilità e continuità nei processi.

Quali strategie intende adottare per la crescita del family business?

Identifico due strade da percorrere parallelamente: da un lato il rafforzamento della struttura societaria, dall’altro una ricerca quasi spasmodica della soddisfazione del cliente. Un tempo si diceva che “piccolo è bello”, un concetto ormai superato che va sostituito con la disponibilità di noi imprenditori a collaborare, cercare sinergie e perché no, aprire il capitale delle nostre aziende ad altri imprenditori, con l’obiettivo comune di raggiungere una dimensione che ci permetta di competere sui mercati. Il secondo focus, dicevo, è quello di essere sempre più customer oriented, qualità e precisione sono le caratteristiche che il mercato esige dai suoi attori. Così siamo riusciti, negli anni, a conquistare la fiducia dei nostri clienti e così dovremo proseguire: ponendoli ogni giorno al centro dei nostri processi aziendali ed offrendo loro un servizio totale, cucito ad hoc sulle loro esigenze. Dall’idea al prodotto, proprio come recita il nostro claim. Questa, in estrema sintesi, è la formula di CMS SPA che nella customizzazione ha individuato il proprio valore aggiunto, il proprio migliore strumento di competitività.

Le sfide difficili da affrontare e quali programmi per il futuro?

Viviamo un momento storico particolare, la pandemia ha modificato gli assetti geopolitici ed economici e le catene di fornitura sono messe a dura prova. Il conflitto in Ucraina ha poi inasprito gli aumenti dei prezzi energetici, ostacolando ulteriormente gli approvvigionamenti delle materie prime e dei semilavorati utilizzati nei processi produttivi. È inutile, però, illudersi che siano casi “eccezionali”, cigni neri che non si ripeteranno. La storia recente ci ha dimostrato che questa è la nuova normalità, viviamo e lavoriamo in un mondo sempre più interconnesso e interdipendente dove, come ci insegna Lorenz, esiste il famoso “effetto farfalla”, ovvero un battito d’ali di una farfalla in Australia può scatenare un tifone in America.  L’imprenditore deve attrezzarsi, con serietà e concretezza, per guidare la propria impresa in mercati sempre più sfidanti. Penso che, chi sceglie di fare l’imprenditore, abbia nel proprio DNA l’ottimismo, oltre a una sana dose di follia: cerco di avere sempre una visione positiva, di vedere la luce in fondo al tunnel, al di là dei problemi che devo affrontare quotidianamente. La mia responsabilità è infondere, ogni giorno, nei miei collaboratori nuove energie, nuovi stimoli. È così che vedo la mia azienda negli anni avvenire. Sempre in prima linea, a fare progetti, che è l’impegno che amiamo di più.

Il passaggio generazionale in che modo ha influenzato la produzione dell’azienda?

Sono figlia di un imprenditore di prima generazione: mio padre era un operaio specializzato di una nota azienda del nostro territorio che, proprio grazie all’aiuto e al supporto del suo titolare, fece il “salto” e decise di mettersi in proprio. Sono nata nel 1973, mio padre inizia la sua avventura da imprenditore nel 1967 e nel 1975 fonda CMS SPA. Questo elenco di date per dire che sono venuta al mondo proprio nel momento di massima fatica, ma anche di grande sviluppo, di quella che è diventata ora la nostra azienda. Ne ho sempre respirato la passione e condiviso i valori. Ho vissuto in famiglia e poi in prima persona un percorso di quasi cinquant’anni, costellato di successi ma anche di insuccessi, che ci ha portato ad essere oggi una realtà di quasi 200 persone con un fatturato di oltre 30 milioni di euro. Fin da ragazzina ho trascorso l’estate in azienda. Ricordo che mio padre mi affiancava alle persone più esperte e mi diceva: «Impara tutto quello che puoi». Ho cominciato lavorando nell’ufficio tecnico, dove ancora si usavano squadre e matite per disegnare i pezzi meccanici che sarebbero andati in produzione. L’estate successiva la trascorsi in amministrazione ad archiviare documenti e a cercare di quadrare le fatture: una volta impiegai un giorno a ottenere l’autorizzazione all’acquisto di una scopa da poche lire, perché senza quella firma le impiegate amministrative non avrebbero provveduto al pagamento. Ovviamente tutti si divertivano un po’ a far girare a vuoto la figlia del titolare, ma furono per me lezioni di vita importanti. Crescendo, ho cominciato ad accompagnare mio padre nelle fiere internazionali e nelle visite ai clienti e lì ho capito veramente quanto potesse essere entusiasmante e soddisfacente il mestiere dell’imprenditore. Quando, da adulta, ho deciso di entrare in azienda stabilmente è stato tutto molto naturale: apprezzavo e rispettavo le persone e loro conoscevano me. In poco tempo ho trovato il mio equilibrio e la mia squadra.

Come devono essere rinnovati i processi produttivi ereditati dalla famiglia?

La nostra realtà industriale è molto vivace, per cui dobbiamo rinnovarci continuamente per mantenere la nostra fetta di mercato. Abbiamo recentemente introdotto alcune nuove soluzioni per una gestione integrata dello sviluppo del prodotto e dei processi produttivi. Il mio obiettivo è che CMS SPA sia un’azienda sempre attenta alle tendenze tecnologiche e in linea con i principi della sostenibilità. Grazie ai continui corsi di aggiornamento e a tutte le conoscenze acquisite sul campo nel corso degli anni, puntiamo a creare approcci alle lavorazioni e alle attrezzature sempre più efficaci, versatili ed efficienti, per offrire un servizio adeguato alle esigenze dei nostri clienti.

Può raccontare i settori dove sono state riscontrate complessità riguardo alla continuità intra-generazionale?

Il passaggio generazionale è un momento molto delicato nella vita di una impresa perché implica non solo aspetti professionali e tecnici ma soprattutto relazionali ed emozionali. L’ingrediente principale di un passaggio ben riuscito penso sia il rispetto: rispetto per ciò che ha fatto la generazione che si appresta da uscire, rispetto per le idee del giovane imprenditore che subentra. Io e mio padre ci confrontiamo quotidianamente, a volte discutiamo come è normale che sia, ma non ricordo ci sia mai stato uno scontro vero. Questo allineamento è fondamentale per il bene dell’azienda: i collaboratori ci guardano e hanno bisogno di vedere in noi stabilità e coerenza. La mia sfida più grande? Essere donna e imprenditrice. Non è stato semplice all’inizio entrare in un mondo prettamente maschile come quello della meccanica e non mi riferisco solo alla mia azienda, ma a tutto ciò che ruota attorno alla impresa: clienti, fornitori, mondo associativo. Il percorso intra-generazionale mi ha insegnato che è necessario lavorare sulla cultura affinché vincano i principi della meritocrazia e delle competenze. Persone preparate, motivate e disposte a investire sul proprio futuro sono quelle che dovrebbero ricoprire ruoli importanti, indipendentemente che siano uomini o donne. Il valore non dipende certamente dal genere, ma dalla capacità di esprimere al meglio se stessi.

Le sfide e le ambizioni future pensate dalla giovane generazione?

Quasi cinquant’anni di storia per la nostra azienda sono un risultato di cui andare fieri, che ci spinge a guardare avanti in maniera positiva, partendo dai nostri valori, come la responsabilità sociale di impresa, la centralità delle persone, la fiducia nelle nuove generazioni. Abbiamo dal 2007 un programma di welfare aziendale dal nome Better Factory Better Life, il quale ha l’obiettivo di contribuire al benessere dei propri collaboratori, abbiamo un asilo nido aziendale, una biblioteca, facciamo attività di prevenzione per la salute e ci impegniamo per la formazione dei giovani, investendo su di essi con l’ambizione che diano nuovi impulsi al nostro progetto industriale. Credere nei giovani significa credere nel futuro. Il loro domani dipende dalle nostre scelte di oggi. Lo dice anche mio padre, che è tuttora il presidente di CMS SPA ed ha appena festeggiato 80 anni. Solo seguendo questo modo di fare impresa credo sia possibile affermare che un’azienda si possa dire davvero sostenibile nel tempo e di successo.

Il digitale che ruolo svolge all’interno dell’azienda?

Un ruolo sempre più importante soprattutto in area marketing. La web economy ha creato nuovi modelli economici, rendendo imprescindibile per le imprese accostare alle tecniche di marketing tradizionale metodi più innovativi: il digital marketing sta crescendo a ritmi davvero prosperanti. Nell’attuale contesto storico “digitalizzarsi” per un’azienda significa stare al passo con la concorrenza. Questa forma di comunicazione ha la peculiarità di raggiungere molti più utenti esteri rispetto a quella tradizionale. Inoltre, il crescente interesse verso i social media in tutto il mondo ha condotto molte imprese a prendere seriamente in considerazione questo ambito, stanziando budget appropriati. Anche noi abbiamo deciso di intraprendere questo percorso ed abbiamo recentemente integrato la nostra strategia offline con quella online. Da qualche anno una start-up specializzata nel settore ci ha preso per mano e ci ha accompagnato nel grande mondo del digital, così complesso ma anche così misteriosamente affascinante. Affiancati da analisti esperti del web abbiamo scoperto che le idee, in rete, possono mettere le ali.

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