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Quando il Family Business è dolce: Cleca Spa, da 4 generazione leader nei preparati per torte

di Valeria Vitale

Partita nel 1939 in una piccola bottega alimentare, Cleca sviluppa nel tempo il suo core business fino a diventare leader di preparati per dolci e brodi. Dalla provincia di Mantova, oggi è presente in tutta Italia e a livello internazionale attraverso la GDO e nota soprattutto per il suo brand S. Martino. In mezzo a tanto successo anche la famiglia Zanetti, giunta alla quarta generazione con 120 dipendenti e un fatturato al 2021 di 34 Mln/€. Espansione e sviluppo sono tra i temi toccati in questa intervista con Rachele Zanetti, discendente e Responsabile Private Label ed Export Manager dell’azienda.

Presentiamo Cleca ai nostri lettori: quando nasce, come si sviluppa, le sue caratteristiche peculiari.

Partirei dal nome dell’azienda, acronimo che deriva dal nome del suo fondatore, il mio bisnonno Clearco Cantoni. Un uomo ingegnoso e creativo che nel 1939 comincia a lavorare in una piccola bottega dove si realizzavano pochi preparati per pane e dolci: scopre qui l’abilità e la passione per la cucina che lo porteranno a fondare Cleca. Il mio bisnonno, da parte di madre, è stato a capo dell’azienda fino al 1988, quando è subentrato mio padre, a soli 27 anni. Quindi, l’azienda è passata dalla totale proprietà della famiglia Cantoni, a un 50% famiglia Cantoni e 50% famiglia Zanetti.

Cleca produce diverse categorie merceologiche: ingredienti di pasticceria, preparati per torte, per dessert, dadi da brodo, per brodo granulare e brodo liquido. Nel 2019 abbiamo acquisito una nuova azienda, l’ex Bottoli, che produce sostitutivi del pane, come schiacciatine e bruschette. Produciamo infine la Torta Sbrisolona, che è la torta tipica del territorio mantovano. Ci teniamo a diversificare il nostro portafoglio prodotti, e ci stiamo orientando sempre di più sul “ready to eat”, categoria ultimamente in crescita. Cleca ha tre stabilimenti: quello “storico” è a San Martino dall’Argine, infatti il nostro marchio principale prende proprio il nome da questo paese; un altro stabilimento, acquistato nel 2000, è a Bologna, e vi produciamo soltanto preparati per brodo; nel 2019 abbiamo acquisito il terzo stabilimento alle porte della città di Mantova, dove invece produciamo i sostitutivi del pane. Al comando dell’azienda c’è mio padre, terza generazione, mentre io rappresento la quarta. Il nostro fatturato nel 2021 ha toccato i 34 milioni, e abbiamo 120 dipendenti circa.

Sviluppo, rilancio, punti di forza e problematiche attuali: ci inquadri un po’ Cleca sotto questi punti di vista.

Per quanto riguarda il nostro stabilimento di acquisizione più recente, siamo in una fase di rilancio: abbiamo rilevato l’attività quando si trovava in una fase di difficoltà e stiamo appunto cercando di rilanciarla, ottenendo eccellenti risultati dai nostri clienti. A questo rilancio si affianca comunque una fase di sviluppo, che vede il nostro impegno nel creare nuovi prodotti, alternativi rispetto a quelli che lo stabilimento in questione ha sempre gestito. Per quanto concerne gli altri due stabilimenti, quello di San Martino e quello di Bologna, ci troviamo più in una fase di sviluppo orientato alla sostenibilità: rendere più sostenibili gli imballaggi, rendere riciclabili quelli che non lo sono ancora. Puntiamo alla certificazione ISO 14001: questo è l’ambito di sviluppo sul quale ci stiamo focalizzando di più ad oggi.

Le problematiche attuali non sono poche: non è compito facile trovare soluzioni alternative ai packaging che abbiamo sempre utilizzato finora, e occorrono studi e investimenti importanti per ottenere un risultato soddisfacente. Un nostro obiettivo è proprio andare a investire per renderci più sostenibili e attenti all’ambiente. Un altro obiettivo importante ad oggi è sicuramente quello di affrontare al meglio tutte le difficoltà. Da due anni a questa parte è stato un susseguirsi di problematiche: nel periodo del lockdown ci fu un’esplosione di richieste per i nostri prodotti, noi non eravamo pronti ma ci rimboccammo le maniche mettendo in piedi 3 turni produttivi. Poi purtroppo sono cominciati ad arrivare pesanti aumenti sulle materie prime e sugli imballaggi, aumenti che sono cresciuti a dismisura. Energia, trasporti, costi di produzione: tutti gli aumenti purtroppo si riflettono sulla catena produttiva fino al consumatore finale.

Rachele Zanetti, discendente e Responsabile Private Label ed Export Manager Cleca Spa

Rachele Zanetti, discendente e Responsabile Private Label ed Export Manager Cleca Spa

Qual è il suo ruolo in azienda e come lo vive?

Sono entrata in azienda da 9 anni e devo dire che sono davvero soddisfatta della gestione della mia parte commerciale. Tutto è stato un po’ una sfida per me: mi sono decisa a lavorare nell’azienda di famiglia dopo un periodo in cui avevo provato a fare altro ed è stato un crescendo di scoperte interessanti. Non avevo competenze precise quando ho cominciato, quindi ho imparato sul campo, seguendo dapprima mia zia, responsabile marketing. Tre anni dopo il mio ingresso c’è stata una ristrutturazione della gestione commerciale e mio padre mi ha nominata Responsabile Private Label ed Export Manager. Sono stata aiutata dal trend delle Private Label in Italia, che negli ultimi anni è cresciuto molto, riuscendo con soddisfazione ad acquisire dei clienti esteri molto importanti. E queste aziende ci stanno riconoscendo fiducia, affidandoci nel tempo sempre più progetti. Tutto ciò mi ha fatto appassionare al mio lavoro: quando i risultati arrivano, la motivazione cresce. Sono stata sempre supportata da mio padre, che mi ha guidata ma anche lasciata libera di agire e di sbagliare, e da tutto il team.

Pensa un giorno di prendere le redini dell’attività al posto di suo padre?

Non credo, mi sento già appagata così. In famiglia d’altronde siamo in tanti e penso che ci sia qualcuno che possa prendere un domani le redini dell’azienda. Ho due fratelli più piccoli, uno dei quali già lavora in un’altra azienda di famiglia, la Zanetti Formaggi. Vedremo come si evolveranno le cose.

Cosa ci può dire della continuità intra-generazionale in Cleca?

In generale, posso dire che complessità di gestione in questo senso non ce ne sono mai state. Siamo sempre riusciti a trovare un punto d’incontro, c’è sempre stata armonia e condivisione anche nel prendere decisioni.

Piani di crescita per Cleca: quale pensa possa essere una giusta “chiave” per espandervi?

Penso che acquisire nuovi soci o instaurare nuove collaborazioni in un prossimo futuro sarà una tematica centrale ai fini di questo obiettivo. Ci stiamo rendendo conto che per un’azienda delle nostre dimensioni, il rischio è di rimanere fermi se non ci si attiva in tal senso. Stiamo valutando la questione: potrebbe essere il prossimo passo per crescere.

In questo senso, cosa ci dice dell’area marketing? Pensa sia una risorsa nella valorizzazione del brand e per la crescita aziendale?

L’unica persona che si occupa di marketing all’interno di Cleca è mia zia, Barbara Compagnoni. Devo dire che per quest’anno gli investimenti in questo campo sono molto ridotti, perché appunto occorre focalizzarci su punti prioritari: la situazione legata agli aumenti dei costi non è facile da gestire. Comunque nell’ultimo periodo il marketing si è concentrato sul rilanciare il marchio Bottoli, poiché San Martino aveva già una buona distribuzione. Bottoli era molto conosciuto ma purtroppo era stato lasciato un po’ andare, quindi ci siamo concentrati sulla sua pubblicizzazione, anche su testate editoriali. Per noi si tratta in ogni caso di un settore in espansione, che non tralasceremo assolutamente in futuro.

Per concludere, Rachele, ci parli dei suoi sogni e obiettivi, per sé stessa e per la sua azienda.

Nella grande distribuzione in Italia siamo già abbastanza strutturati e presenti: ad oggi, il mio obiettivo principale è quindi far crescere le quote del fatturato estero, che attualmente ricoprono soltanto un 10% del fatturato totale. Vorrei concentrarmi su questo, con la speranza e l’ambizione di far aumentare questa percentuale nei prossimi anni e far espandere maggiormente l’azienda in primis in tutta Europa. Questa rappresenta la mia ambizione, ma anche quella dell’azienda nel prossimo futuro.

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