L’Italia ha il primato in Europa di aziende familiari, per le quali il passaggio generazionale rappresenta sempre il nodo cruciale per il futuro dell’impresa. Protagonisti di questa sfida alla conservazione, innumerevoli e giovani imprenditori che ogni giorno sfidano il mercato economico aprendosi a nuove frontiere.
A comporre questa galassia di Family Business, anche l’azienda Viva Srl di Empoli (FI), attiva nell’ambito delle forniture da ufficio e imballaggio- con importanti partnership con realtà leader in Europa Orientale ed Estremo Oriente. Vincente per la sua continuità, mai interrotta dagli anni ’80, una pianificazione preventiva del passaggio generazionale.
Oggi, nel ruolo di direttore generale c’è Daniele Maltinti, di anni 54, con ben 24 anni di esperienza nel settore. Il discendente, dopo con Laurea in economia e commercio, master in controllo di gestione, ha scelto di dedicarsi in toto all’azienda di famiglia.
Le sfide dell’azienda di famiglia VIVA SRL: dalle origini ad oggi
L’azienda Viva Srl nasce nel 1980 con importazione di alcuni articoli di cancelleria e negli anni a seguire ha ampliato la sua offerta con molti prodotti del settore office and packaging.
del caso, è stato avvalorato da esperienze e competenze acquisite dalla prima generazione. L’azienda, in forte crescita, vanta un fatturato di 4,4 milioni di euro. Per Family Biz, Daniele Maltinti racconta le future aspettative della sua impresa.
Direttore, quale strategia di sviluppo e rilancio prevede per la sua family business?
Sono Direttore generale dell’azienda di famiglia VIVA Srl e rappresento la seconda generazione. L’azienda, con tante difficoltà, è ben presente sul mercato italiano e sul mercato estero. Vanta importanti partnership con aziende estere, in particolare nei paesi dell’Europa Orientale e dell’Estremo Oriente. Siamo sempre in continua espansione e il nostro obiettivo è finalizzato allo sviluppo del mercato estero, anche se le difficoltà da superare si manifestano soprattutto nel reperire i contatti dei nuovi clienti, aprirsi verso mercati differenti, ostacoli dati da approcci definiti in base al settore e alle tipologie di persone, il tutto finalizzato a creare una nuova strategia di business affidabile.
Dottore Daniele Maltinti, VIVA Srl
Come definirebbe il valore dell’impresa secondo il valore intangibile e il valore nascosto?
Il valore intangibile dell’impresa è concentrato nel rafforzamento del marchio e dell’immagine aziendale, che vengono valorizzati con partecipazione a fiere del settore e sviluppo nel tempo di relazioni durature con la clientela.
A questo dobbiamo aggiungere la creazione di una cultura aziendale basata su know how e skills individuali, capacità di comunicazione e collaborazione, forti motivazioni di tutta la struttura organizzativa. Fondamentali sono le conoscenze possedute dai membri dell’organizzazione e l’insieme delle relazioni instaurate. Le risorse devono essere combinate per creare una o più competenze.
L’azienda è tramandata da generazioni e riesce a potenziare il suo fatturato grazie all’innovazione tecnologica e l’esperienza acquisita nel campo. L’affacciarci al mercato estero ci ha dato la possibilità di crescere i nostri capitali e diversificare gli investimenti. I collaboratori per noi hanno un valore importante ed ogni membro della nostra azienda collabora al miglioramento e al rafforzamento degli obiettivi da raggiungere.
Quale strategie pensa di effettuare per implementare il suo brand?
Sicuramente rafforzeremo il brand con interventi dei media e attraverso i social, creare una rete di clienti fidelizzati con nuove prospettive di vendita. Questo ci permetterà di rafforzare il nostro brand nel mondo. I tempi sono cambiati e i social rappresentano una risorsa importante.
Sul piano finanziario quali opportunità utilizzate o utilizzerete per l’ottimizzazione delle fonti finanziarie di debito e di equity che rispondano alle esigenze dell’azienda di famiglia?
Ci aiutiamo con SACE (Servizi assicurativi e finanziari per le imprese) ma troviamo molte difficoltà, forse dovute anche al settore e al momento economico difficile. Tra il Covid e la guerra tra Ucraina e Russia, il mercato finanziario non è dei più favorevoli. Anche se vorremmo incrementare il settore finanziario con altre forme o possibilità di investimento per ottimizzare le fonte finanziarie di debito, sempre effettuando una corretta valutazione dei rischi.
Quale passaggio generazionale prevede per la continuità d’impresa? E quale sarà l’impatto fiscale e legale?
In realtà ci sono tante possibilità, difficile da valutare con una semplice domanda. Esistono varie forme che sicuramente considereremo nel tempo, ad esempio: aggregarci con altre associazioni, un contratto di azienda o anche una cessione del ramo aziendale. La continuità del passaggio generazionale è difficile da definire adesso, i fattori da valutare sono molteplici. Anche l’impatto fiscale e legale dipende dalle decisioni che si affronteranno nel tempo e dall’andamento del mercato finanziario. Non posso dare una risposta definita in quanto ci troviamo, come sopra accennato, in un momento complicato dove regna l’incertezza.
Come sono stabilite le “regole di gioco”?
Le decisioni sono prese sempre dai membri della famiglia, gli “accordi di famiglia” nella nostra impresa sono validi e consolidati. Le “regole di gioco” si decidono insieme. Ogni decisione è presa nell’interesse dell’azienda, questo ci ha permesso di crescere e ampliare i nostri orizzonti.
Valuta la possibilità di nuovi business e di nuove iniziative imprenditoriali anche dai discendenti?
Non prevediamo al momento un allargamento di altre prospettive di mercato, ci concentreremo su quella che abbiamo, cercando di ampliare il mercato estero. Sulle iniziative future, molto dipende da cosa l’azienda deciderà, dalle forme che metteremo in atto nel tempo che potrebbero cambiare il modello di impresa di famiglia. Attualmente la scelta è quella di rafforzare il brand e la presenza aziendale sul mercato, il tutto finalizzato a rendere l’immagine aziendale appetibile per coloro che attualmente operano per l’azienda sia per soggetti esterni del mercato.