“Ciò che conta oggi è agevolare l’orientamento di capitali italiani a sostegno di società italiane, con un ecosistema grande e variegato possiamo fare grande il nostro paese e resistere ai periodi più critici”.
Parole di Simone Strocchi, fondatore di Sesa ed Electa, artefice della prima Spac italiana “Made in Italy 1”, con le quali esordisce nell’intervista di Francesca Gambarini sul “Corriere della Sera”.
Con questo focus, sono molti i progetti su cui Simone Strocchi sta lavorando:
- Il gruppo Azimut, investitore fondamentale di Spac, ha lanciato insieme ad Electa il fondo Ipo Club. Un fondo che ha l’obiettivo di sostenere lo sviluppo delle PMI private italiane entrando a far parte del loro capitale, da quotare mediante un prebooking companies.
- Grazie a Ipo Club si sono sostenuti diversi investimenti prebook, come su Pharmanatura, Digital Value e molte altre PMI d’eccellenza (Arrow Special Parts e Umbria Group)
- Electa ha partecipato alla strutturazione dell’investimento in Homizy: “Start up del real estate per gli affitti a breve termine, debuttando sul mercato a fine 2021”
Per la valorizzazione delle PMI italiane, c’è bisogno di finanza industriale e costruttiva, ciò significa riuscire a supportare le aziende in ogni fase di crescita, sia prima che dopo le Ipo, come d’altronde ha fatto Electa, promuovendo un ecosistema di capitali disponibili e di investitori pazienti.
E’ infatti importate per Strocchi “scommettere dove ci sono competenze” come può essere il settore della meccanica o della tecnologia, dal momento che il digital gap in Italia è ancora da colmare. Mentre i settori sempre presenti come il Food & Beverage, possono favorire “la formazione di gruppi più grandi del Made in Italy”
Inoltre, nel 2015, Strocchi e i suoi partner sono riusciti a portare sul mercato Italian Wine Brand, ovvero l’aggregazione delle PMI “Giordano Vini” e “Provico Italia”, che oggi sono diventati il primo gruppo privato cooperativo italiano.
Questo grazie alla Spac “Made in Italy” migliorata attraverso una formula di prebooking, permettendo di risolvere diverse rigidità strutturali ed accelerare il time to market.
In conclusione, come Simone Strocchi afferma:
“Le PMI sono il cuore del paese e dobbiamo investire su di esse, aggregarle, potenziarlee farle conosce al mondo tramite la Borsa, ma mantenendo l’italianità”