È il 1970 quando Carmelo Arestia avvia la propria attività imprenditoriale: Agromonte è un’azienda siciliana con sede a Chiaramonte Gulfi (RG) leader nella produzione e trasformazione di pomodoro ciliegino. “Prima di essere un’azienda è una famiglia” è lo slogan di questa realtà che non ha mai abbandonato i propri valori fondanti, forte della propria unione familiare. Miriam Arestia, seconda generazione e Responsabile Marketing, qui intervistata per FamilyBiz, ci parla di crescita, ruoli, governance e sfide per il suo family business.
Quali sono le tappe più importanti che hanno segnato il vostro family business?
Nel nostro Family Business i momenti chiave sono stati diversi, ma senza dubbio significativo è stato il 2008 con il lancio della salsa pronta di ciliegino: è l’anno in cui l’azienda comincia a farsi conoscere e a crescere in maniera importante. Nel 2018 invece, siamo entrati nelle case di tutti gli italiani, grazie al lancio della nostra campagna televisiva “Agromonte, o venite in Sicilia”, andata in onda in tutte le emittenti nazionali. Questo ha permesso di ingaggiare nuovi consumatori e accelerare in maniera esponenziale il processo di crescita in Italia e all’estero. Oltre alla presenza nel mercato USA con Casa Agromonte USA, da poco abbiamo inaugurato anche Agromonte France.
A che punto siete, oggi, come impresa?
Oggi siamo in una fase di crescita ed innovazione continua e gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti. In Italia, nel mondo rossi (salse pomodoro, N.d.R) abbiamo le referenze “salsa pronta di ciliegino” nella top ten. Nel segmento salse pronte, quattro delle nostre referenze rientrano, invece, nella top ten. Ora l’azienda vuole raddoppiare nuovamente la propria dimensione nel medio periodo, attraverso il consolidamento del business in Italia, la crescita in maniera significativa all’estero e il presidio del food service.
Vi è stato un cambio generazionale: come gestite internamente i ruoli di potere in famiglia?
Mio padre, che è il fondatore, oggi ha un ruolo presidenziale e ognuno di noi fratelli ha un ruolo ben preciso in azienda. La gestione è affidata al primogenito Giorgio, che ricopre il ruolo di Amministratore Delegato. Io sono la responsabile Marketing, mio fratello Marco è il responsabile della produzione e degli stabilimenti e mia sorella Giusy è la responsabile degli acquisti. Siamo una famiglia molto unita, prima che un’azienda e questo gioca a favore del benessere della nostra realtà.
Come gestite la convivenza interna per favorire l’unione familiare?
Sulle decisioni importanti c’è sempre un confronto, perché la nostra azienda e la nostra famiglia sono un’unica cosa. Sul day by day ognuno ha il proprio ruolo e porta avanti in autonomia il business. Chi entra in azienda entra a far parte della famiglia Agromonte.

Qual è la sfida più grande finora affrontata?
Sicuramente essere riusciti a portare un prodotto della nostra tradizione familiare nelle case degli Italiani. È motivo per noi di orgoglio vedere come il nostro impegno e la nostra dedizione abbia trovato eco nelle tavole di tante famiglie. Siamo felici di contribuire a momenti di convivialità e gusto, portando avanti un’eredità che ci unisce e ci ispira sempre a fare meglio.
Avete seguito delle strategie di crescita aziendale in questi ultimi anni?
Si, abbiamo seguito delle strategie di crescita prefissandoci degli obiettivi sia in Italia che all’Estero. Abbiamo inaugurato un nuovo segmento nel mondo dei rossi, quello delle salse pronte e lo abbiamo esportato nel mondo. Poi ci siamo estesi agli altri segmenti, portando sempre la nostra sicilianità in ogni cosa che facciamo.
Perché, secondo voi, in Italia si realizzano ancora poche semplificazioni proprietarie?
Perché non sempre l’imprenditore è capace di guardare con visione prospettica, scegliendo nuovi leader per la sua azienda, in famiglia e/o fuori, anche strutturando operazioni precedentemente non considerate e, perché no, eventualmente anche aprendosi al mercato dei capitali.
Se avete già ridefinito la vostra governance, che modello avete adottato?
Sicuramente un modello tradizionale, essendo un’azienda a conduzione familiare, garantendo una forte continuità con i valori e le tradizioni aziendali.
Negli ultimi anni, abbiamo cercato di integrare il meglio della tradizione con la necessità di una gestione moderna e professionale. Questo modello ci permette di adattarci all’evoluzione del mercato, mantenendo comunque forte ed intatto il legame con il passato.
Quali sono state le innovazioni rispetto al business familiare tramandato?
La nostra parola d’ordine è innovazione. Nella produzione, dove adottiamo tecnologie avanzate che migliorano ulteriormente l’efficienza e la qualità del prodotto. Nei processi, implementando pratiche sostenibili che riducono l’impatto ambientale e ottimizzano l’uso di risorse, e nella comunicazione, sfruttando i canali digitali per raccontare la nostra storia e connetterci direttamente con i consumatori, creando una relazione autentica e trasparente. Utilizziamo pomodori selezionati da filiera corta e più della metà sono a chilometro zero, coltivati in modo responsabile, rispondendo alle esigenze dei consumatori più attenti. Infine, non per importanza, parliamo anche di innovazione di prodotto; siamo infatti attenti ai nuovi trend e consumatori lanciando nuovi prodotti in linea con i nostri valori e coerenti con la nostra identità. Abbiamo quindi cercato di coniugare la tradizione e l’autenticità dei nostri prodotti con l’innovazione necessaria per rimanere competitivi in un mercato in continua evoluzione.